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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2012 alle ore 16:18.

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La nuova sfida nel mobile computing: ultrabook contro tabletLa nuova sfida nel mobile computing: ultrabook contro tablet

Quattro anni fa, a brillare sotto i riflettori del Consumer Electronic Show di Las Vegas, c'erano i netbook, fenomeno che per almeno i due anni successivi – di fatto fino all'avvento sul mercato dell'iPad – ha segnato in modo incisivo le dinamiche di domanda per i computer portatili. Si parlava a suo tempo di rischio cannibalizzazione per i classici notebook e lo stesso termine è stato rispolverato per i pc a tavoletta quando Apple, dopo aver anticipato una concorrenza che (leggi Microsoft e Hp) si era molto sbilanciata in materia, ha cominciato a fare incetta di record di vendite.

Poi, questa primavera, è arrivata - per volontà di Intel, cui a questa "nuova categoria" di device mobili ha dedicato una specifica architettura di processore a basso consumo e molti milioni di dollari - l'era degli ultrabook, e cioè portatili con schermo fra i 12,1 e i 14 pollici dalla elevata autonomia delle batterie, pensati come valida alternativa tanto ai tablet quanto a best seller come il MacBook Air di Apple.

Per gli ultrabook i primi mesi di vita sono stati avari di soddisfazioni. In autunno c'era chi parlava apertamente di flop additando la causa delle limitate vendite al troppo elevato costo a listino di questi prodotti (i primi modelli portavano la firma di Acer, Asus, Toshiba e successivamente Lenovo) e l'ancora scarsa opera di promozione sui mercati occidentali. In realtà, il bilancio di fine anno è stato in linea con le aspettative: circa un milione di ultrabook sono complessivamente finiti nelle mani degli utenti. Un numero promettente – il vero D-Day degli ultrabook è di fatto la kermesse di Las Vegas, dove sono attesi decine di nuovi modelli – ma oggettivamente pochi in rapporto ai volumi dei tablet.

Le tavolette, secondo le ultime rilevazioni di Npd DisplaySearch, hanno superato quota 72 milioni di unità nel 2011 incidendo di conseguenza sul 25,5% del totale (oltre 285 milioni, in crescita del 31% rispetto al 2010) dei computer mobili venduti a livello mondiale. Lo scenario dell'anno appena finito si completa quindi con i numeri relativi ai tradizionali notebook (187,5 milioni quelli finiti sul mercato secondo gli analisti di Npd, con una crescita su base annuale del 12%) e con quelli dei netbook, che hanno chiuso ancora in regresso a poco più di 25 milioni di unità vendute (e con una domanda prevista in costante contrazione per i prossimi anni).

In questo contesto arrivano a reclamare un posto al sole gli ultrabook, device che secondo gli esperti andranno inevitabilmente a rosicchiare quote di domanda ai portatili convenzionali quando la loro maturità, complice anche l'avvento Windows 8 (il nuovo sistema operativo di Microsoft è atteso per metà 2012), sarà completata. Nel 2017, guardando alle tabelle di Display Search, il mercato del mobile computing dovrebbe essere così composto: circa 800 milioni di unità vendute, di queste 380 milioni saranno tablet e a 430 milioni salirà invece la fetta dei notebook, parte della quale (circa 180 milioni di pezzi) dovrebbe essere appannaggio per l'appunto degli ultraportatili di nuova generazione. Sulla stessa lunghezza d'onda si è sintonizzata anche un'altra autorevole società di ricerca, e cioè iSuppli, secondo cui entro il 2015 i portatili disegnati da Intel – che presto rilascerà anche per questa categoria i chip a 22 nanometri di nuova generazione Ivy Bridge - arriveranno a coprire, in virtù di una crescita anno su anno superiore alle due cifre, oltre il 40% della domanda complessiva di notebook.

Dal Ces 2012, questo è lecito aspettarsi secondo i bene informati, dovrebbero arrivare precise indicazioni non solo sulle vere e proprie novità di prodotto (come il sottilissimo Acer Aspire S5, i ThinkPad T430u per l'utenza business di Lenovo o gli, ancora in attesa di battesimo ufficiale, Hp Envy Spectre) ma anche sui prezzi. L'obiettivo dichiarato dai vendor è quello di abbassare le attuali quotazioni nell'ordine dei 900-1.000 dollari sotto la soglia dei 700 dollari nel corso del 2012 e così facendo si materializzerebbe un'attrattiva sicuramente importante per quei consumatori indecisi sul fronte dei tablet e interessati a valutare qualcosa di più economico degli ultraleggeri di lusso targati Apple, Samsung o Sony.

Per quanto riguarda le tavolette, chi si attende annunci in massa di nuovi modelli targati Ice Cream Sandwich (la versione 4.0 di Android) – fra questi c'è l'Iconia Tab A700 di Acer, con processore System on Chip a quattro core Tegra3 di Nvidia e display da 10 pollici ad alta - rimarrà probabilmente deluso. La sensazione degli addetti ai lavori d'oltreoceano è che molti produttori si orienteranno ancora su Honeycomb (la release 3.2 del sistema operativo di Google) per concentrare l'adozione della nuova piattaforma sugli smartphone. Preparando magari le novità in ambito tablet per il Mobile World Congress di fine febbraio. A Barcellona, diamolo pure per certo, i rivali dell'iPad saranno al centro dell'attenzione e con loro tutto l'universo delle app. Del resto un mercato che, i dati sono di Gartner, potrebbe passare dalle 64 milioni di unità spedite nel 2011 (con Apple accreditata di una fetta delle vendite superiore al 73%) alle 326 milioni previste per il 2015 non può che calamitare l'attenzione di tutti le big che operano a vario titolo (computing, telefonini, piattaforme operative, applicazioni) nell'industria mobile.

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