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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2012 alle ore 20:29.

Finisce l'era Stringer e inizia quella di "Kaz" Hirai. Dopo sette anni il presidente e amministratore delegato, Howard Stringer, il primo straniero a ricoprire tale ruolo nell'azienda giapponese, lascia la cabina di comando del gigante tecnologico di Tokyo. Alla Sony questo cambio al vertice lo attendevano da tempo e non è stata una sorpresa la nomina del ceo di Sony Computer Entertainment, l'uomo d'ordine della Playstation.
Kazuo detto "Kaz" Hirai, 51 anni, almeno dal 2009 si preparava a prendere il timone di un colosso che per il quarto anno consecutivo accusa conti in rosso con perdite annuali per 90 miliardi di yen (1,2 miliardi di dollari). Lo yen forte, il disastro di Fukushima e le alluvioni in Thailandia hanno contribuito a traghettare Sony in cattive acque. Due settimane fa, Moody's ha tagliato il rating della Sony da A3 a Baa1 a causa degli utili «deboli e volatili». Ma i mali di Sony hanno origini più lontane. Come anche i meriti. Negli anni Ottanta inventano il walkman e la musica portatile, i televisori della serie Trinitron sono stati degli indiscussi gioielli di tecnologia, senza parlare della Playstation, la console diventata sinonimo di videogame che ha creato dal nulla il mercato dell'intrattenimento videoludico.
Primati messi in ombra dalla crescita di Samsung negli schermi piatti, dall'ingresso di Apple nella musica digitale con il piccolo iPod e infine dalla sorpresa Wii della Nintendo che ha rivoluzionato gli equilibri del mercato dei videogame.
La palla passa ora al cinquantunenne Kaz Hirai, il più occidentale dei giapponesi di casa Sony. Nel 2006 il numero uno di Sony Computer Entertainment prende il posto di Ken Kutaragi, il padre visionario della Playstation, ereditando la Ps3, la macchina da gioco più costosa mai realizzata nella storia e ritrovandosi dietro a Wii e Xbox 360 per numero di console vendute. In questi anni ha assistito a una rivoluzione nel mondo del gaming. Ma una volta al comando della "divisione" videogame ha subito preso decisioni da capo. Il ciclo di vita della Ps3, ha messo in chiaro, è di 10 anni. E il 3D rappresenterà l'idea capace di tenere insieme le diverse anime di un gigante dell'elettronica come Sony.
«Mai come oggi – ha spiegato a Nova24 - i televisori Bravia e la Ps3, le macchine fotografiche e computer, insomma gli asset che compongono Sony possono convergere su contenuti in tre dimensioni». La scommessa è di costruire un ecosistema di contenuti e tecnologie che ruotano intorno alla terza dimensione. Il vantaggio sui concorrenti è netto. Ma il 3D fatica ad affermarsi. Dal prossimo primo aprile Kaz Hirai entra in carica. Tra i suoi è conosciuto come lo yankee, l'unico in grado di coniugare tempi e processi di produzione made in Usa (il manager ha lavorato la maggior parte del suo tempo in America) con la precisione e la creatività made in Japan. Se riuscirà a trasferire negli altri settori di Sony quanto fatto nei videogame il colosso giapponese potrebbe tornare davvero a dire la sua. La sfida è davvero complicata. Da videogame, di quelli difficili.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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