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Questo articolo è stato pubblicato il 02 febbraio 2012 alle ore 17:12.

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Google una decina di giorni fa ha semplificato le sue policy per la riservatezza dei dati personali. Chi possiede Gmail, usa il motore di ricerca Google o in qualche modo ha un account a uno dei numerosi servizi di Mountain View in questi giorni si sarà "scontrato" con una serie di pagine web e avvisi sui cambiamenti che entreranno in vigore a partire dal 1 marzo 2012.

Qui si possono leggere per esteso i documenti con le regole per la privacy e i termini di servizi d'uso . L'operazione, secondo il blog ufficiale di Google, nasce per semplificare lo status quo: in pratica i settanta documenti sulla gestione della privacy relativi ai vari servizi, (posta elettronica YouTube, Google Maps) vengono riuniti in un singolo testo. Per capire cosa cambierà a partire dal primo marzo ma anche il motivo di questa razionalizzazione può venire utile la lettura della lettera che ha scritto Pablo Chavez, director of public policy Google Inc ai membri del Congresso Usa.

Il documento pubblicato da Cnet include il resoconto di domande e risposte del portavoce di Mountain View di fronte alla Commissione proprio sull'upgrade delle policy di Google. Alcuni passaggi sono particolarmente illuminanti. Google afferma che non prenderanno più dati di quelli che già hanno. "We are not collecting more data about you – si legge nel documento di 13 pagine Scarica Google Letter re Privacy Policy -. Our new policy simply makes it clear that we use data to refine and improve your experience on Google - whichever products or services you use". E su questo non ci piove, è dal 1995 l'adagio che ha accompagnato tutte le iniziative di Google. Qualche domanda in più sorge dall'uso che Google fa delle nostre informazioni.

Come è scritto anche nelle "nuove" regole per la privacy: "Google potrà "combinare i dati che l'utente invia tramite il proprio account con informazioni di altri servizi Google o di terze parti allo scopo di rendere più agevole la navigazione e migliorare la qualità dei nostri servizi. Alcuni servizi consentono all'utente di rifiutare la combinazione di tali informazioni". Più nello specifico Chavez precisa: Specifically, our policies meant that we couldn't combine data from YouTube and search history with other Google products and services to make them better. So if a user who likes to cook searches for recipes on Google, we are not able to recommend cooking videos when that user visits YouTube, even though he is signed in to the same Google Account when using both. We want to change that so we can create a simpler, more intuitive Google experience – to share more of each user's information with that user as they use various Google services".

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