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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2012 alle ore 08:18.

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La straordinaria competenza di Massimo Marchiori nella progettazione di motori di ricerca è fuori discussione e l'ammirazione dei fondatori di Google per il professore padovano è parte della storia del web. È anche chiaro che c'è una tradizione italiana, da Arianna in poi, nei motori di ricerca. Del resto, nel contesto iperinnovativo della rete, anche le novità più ambiziose possono trovare spazio, se sono adottate dagli utenti.
Ebbene: non sappiamo se Volunia sarà adottata, ma possiamo cercare di comprendere per quali motivi potrebbe esserlo. Il primo motivo è la curiosità di cercare i siti in modo più sintetico e panoramico: la funzione di mappatura dei siti e la capacità di Volunia di mostrare preview delle pagine in funzione dei loro contenuti multimediali, oltre alla visione in tempo reale della quantità di persone che stanno consultando le diverse pagine di quei siti, sembra in grado di interessare sia i cercatori più attenti che quelli più frettolosi. Il secondo motivo è legato alle funzionalità sociali: evidentemente, Volunia suggerisce la possibilità di conoscere e interagire con persone in base al comune interesse per le stesse pagine, dunque gli stessi argomenti. Tutto questo ripristina l'importanza dei siti, dei loro contenuti e della serendipity, in un contesto che rischiava di consegnare gli utenti a un'eccessiva personalizzazione dell'esperienza di navigazione.
Quindi il valore di Volunia si può riconoscere. Il problema è se sarà riconosciuto. La grafica e la velocità di risposta saranno importanti. Come saranno importanti le garanzie sulla privacy. (l.d.b.)
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