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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2012 alle ore 08:10.

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L'entrata in scena nell'universo delle tavolette multimediali della nuova creatura di Apple apre immediatamente il fronte ad alcuni interrogativi. Il primo dei quali, scontato ma forse il più importante, è il seguente: con il tablet di terza generazione la casa di Cupertino riuscirà a confermarsi assoluta dominatrice di questo mercato e tenere a debita distanza la concorrenza, e cioè la galassia di produttori che hanno sposato la piattaforma Android di Google e quelli che si accingono (i nomi sono più o meno gli stessi) a sposare Windows 8, il nuovo sistema operativo di Microsoft?

La risposta, al momento, ovviamente nessuno ce l'ha. Ma si può avere un quadro abbastanza chiaro della situazione guardando ai dati di consuntivo del 2011. Stando per esempio a quelli raccolti da Canalys, nel quarto trimestre dell'anno passato iPad e simili avrebbero catturato il 22% dell'intera domanda di personal computer, arrivata a circa 120 milioni di unità. Apple, di sue tavolette, ne avrebbe vendute secondo Strategy Analytics oltre 15 milioni (raddoppiando di fatto il dato dell'ultimo quarter di dodici mesi) su complessivi 27 milioni. Android, per contro, ha visto come da previsioni salire esponenzialmente la propria incidenza in termini di market share, cresciuta al 39,1% in virtù dei circa 10,5 milioni di unità spedite sul mercato da ottobre a dicembre.

Cosa emerge da questi numeri? Innanzitutto che il peso specifico dei tablet nell'economia del settore computer è aumentato considerevolmente, tanto da essere l'unico segmento di questa industria a registrare tassi di crescita e non evidenti flessioni. Certo i volumi di notebook e desktop sono ancora sensibilmente superiori – oltre 350 milioni di pc rispetto a circa 60 milioni di tablet il bilancio di fine anno – ma che iPad e compagnia siano un fenomeno consolidato è fuori discussione. Anche in Italia. Dove le tavolette vendute nel 2011 sono state oltre un milione (di cui 530mila nel quarto trimestre), per un volume d'affari nell'ordine dei 476 milioni di euro, al cospetto di un comparto che nel suo complesso ha chiuso in calo del 14% in unità a quota 6,8 milioni (i dati sono di Sirmi).

In secondo luogo è evidente come oggi Apple abbia saldamente in mano la fetta più importante di questo business. Il punto, come detto, è però capire se la società della Mela saprà consolidare la propria posizione dominante – concretizzata a fine 2011 con una quota abbondantemente superiore al 70% per circa 48 milioni di iPad venduti nell'anno solare (34,2 milioni quelli spediti nel computo dell'esercizio fiscale terminato a fine settembre) – oppure se sarà costretta a cedere spazi alla concorrenza. Ma quali potrebbero essere nel 2012 le vere rivali di Apple? Quali i prodotti che potrebbero insidiare seriamente l'iPad e concorrere per accaparrarsi una domanda stimabile nell'ordine e dei 100 milioni di pezzi su scala globale?

I nomi sono noti e il primo della lista è quello di Amazon con il suo Kindle Fire. La casa di Seattle ha fatto bottino pieno nell'ultimo trimestre dell'anno passato (oltre cinque milioni di unità spedite) catturando circa il 60% della fetta di domanda attribuita ad Android) e molto del successo della sua tavoletta si spiega con il prezzo di listino: 199 dollari. Qualità che, abbinata ai servizi Prime e di streaming video offerti in bundle dal colosso di Seattle, sopperisce assai bene a caratteristiche tecniche non certo eccelse.

Qualcosa da dire in campo tablet ce l'ha sicuramente Asus, forte di una linea di prodotti – i Transformer Pad – che annoverano modelli di elevatissimo profilo sotto l'aspetto prestazionale, vedi su tutto la presenza a bordo dei nuovi processori quad core Tegra 3 di Nvidia. La casa taiwanese, oltre ad Android 4.0, mette inoltre sul piatto il jolly di un "form factor" che, con l'ausilio di una tastiera fisica, trasforma il tablet in un vero e proprio pc portatile. Modularità che trova massima espressione nel PadFone, prodotto annunciato a Barcellona e concepito per operare come device "tre in uno" grazie a uno smartphone (Android) che funge da cervello operativo di una tavoletta da 10 pollici (con la quale si sincronizza via Bluetooth) dotata di apposita docking station con tastiera.

Alla partita contro l'iPad gioca naturalmente anche Samsung e stante gli ultimi annunci del colosso coreano è forse il nuovo Galaxy Note 10.1 a costituire la freccia più importante da utilizzare nella sfida contro Apple. La tavoletta in questione, anch'essa basata su Android Ice Cream Sandwich ed evoluzione di quella da 5,3 pollici lanciata lo scorso autunno, ha la peculiarità di poter essere utilizzata tramite apposita penna stilo e questo le apre applicazioni in campo professionale sulla carta poco percorribili dai tablet convenzionali.

Nella lista dei candidati al ruolo di anti iPad concorrono quindi vari altri prodotti. Per esempio lo Xoom di Motorola, ma occorrerà capire quanto Google investirà su questa famiglia di device, piuttosto che il PlayBook 2.0 di Research in Motiom, su cui gravano le incognite che stanno caratterizzando l'attuale difficile momento dell'azienda canadese. E poi quelli delle cinesi Lenovo e Huawei o di Acer (gli Iconia Tab). O ancora quelli di Sony, se il gigante giapponese deciderà di investire ulteriormente in questo campo.

A ben vedere, ma siamo oggi nel campo delle indiscrezioni, il più temibile rivale per l'iPad non si è ancora visto: porta la firma di Google, lo produrrà probabilmente Asus, avrà dalla sua uno schermo da 7 pollici e naturalmente la più avanzata versione di Android (Mountain View è al lavoro sulla release 5.0) e costerà a listino 199 dollari. È atteso per l'estate, quando il nuovo tablet di Apple avrà compiuto tre mesi di vita. E magari stabilito un nuovo record di vendita.

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