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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2012 alle ore 17:51.

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Di consumerization, ovvero dell'introduzione di dispositivi consumer It negli ambienti di lavoro, si parla molto ma si comincia anche a fare molto. Soprattutto per merito (o demerito, dipende dai punti di vista) dei dipendenti. Gli indicatori del successo sono diversi, non ultime le indagini dedicate all'argomento. Come quelle rese pubbliche in questi giorni da Accenture e Trend Micro. Secondo Consumerization in It, ricerca realizzata da Accenture su 4.000 dipendenti in 16 paesi di 5 continenti, e 300 dirigenti aziendali e It, il 45% dei dipendenti non ha alcuna remora a dichiarare che, per lavorare, i dispositivi e le applicazioni software personali sono più utili degli strumenti forniti dall'azienda.

La ricerca dimostra che, malgrado i timori dei datori di lavoro circa la sicurezza di dati e protocolli It, un dipendente su quattro utilizza regolarmente dispositivi e applicazioni consumer personali per attività direttamente legate al proprio lavoro. Le tecnologie in questione piacciono perché migliorano l'innovazione, la produttività e la soddisfazione professionale. Piacciono talmente tanto che il 27% sarebbe disposto a comprarsele con soldi propri pur di usarli al lavoro. Va da sé che in mancanza di decisioni aziendali al riguardo, i dipendenti le usano comunque. L'uso attecchisce di più nei paesi emergenti (Brasile, Cina, India e Messico, fino al 40%), un po' meno nei mercati avanzati (una media di poco superiore al 20%).

Entrando un po' di più nel dettaglio, il 27% dei dipendenti usa abitualmente applicazioni non aziendali scaricate da Internet alla ricerca di soluzioni che migliorino il lavoro. Il primo passo per lo sviluppo del fenomeno passa, grazie all'uso di smartphone, attraverso l'accesso alla posta elettronica aziendale. Non a caso, il 30% degli intervistati controlla la posta prima di andare a dormire.

Tutto questo, secondo Accenture, crea un vero e proprio "movimento di potere tecnologico", e una tendenza crescente verso l'innovazione tecnologica dal basso, con un 24% del campione che ammette di utilizzare una soluzione tecnologica propria per contribuire a risolvere un problema aziendale. L'uso di dispositivi personali in azienda aumenta drasticamente tra i manager It (54%) e altri dirigenti (49%), mentre l'88% dei vertici aziendali ha ormai capito che l'uso della tecnologia più recente è una priorità importante per la soddisfazione professionale del personale.

Una grande sensibilità dunque, che però non ha riscontro nei numeri: infatti, solo il 27% delle aziende affronta il fenomeno in modo strutturato. Nell'attuale fase interlocutoria, si sceglie di non scegliere: o un approccio basato sul divieto, o un bel "fare spallucce", ignorando completamente il problema. Secondo Accenture, le aziende dovrebbero invece accettare la sfida. Come? Ampliando l'ambito dei dispositivi e delle applicazioni consentite, promuovendo la scelta di tecnologia (per esempio, offrendo un contributo per l'acquisto di tecnologia consumer come benefit professionale); sostenendo in modo proattivo le tecnologie consumer (promuovendo attivamente le applicazioni su smartphone o sandbox di tecnologia sul posto di lavoro e autorizzando esperimenti sicuri); segmentando le esigenze di tecnologia consumer per ruolo, sviluppando un profilo di utilizzo per ciascuna figura professionale.

Un fenomeno insomma che pone grandi questioni, da qui ai prossimi cinque anni. Per quelli di Accenture, opporsi non è un'opzione, ma l'equivalente della capitolazione. Come è naturale, la ricerca di Trend Micro guarda il fenomeno per i suoi riflessi sulla sicurezza aziendale. Se la consumerization porta benefici innegabili dal punto di vista della comodità di utilizzo e della produttività, dall'altra comporta rischi per quanto riguarda la sicurezza. Lo studio, condotto su oltre 850 decision maker di imprese in Usa, Regno Unito e Germania, rileva che il 78% delle imprese consente ai dipendenti di utilizzare i dispositivi personali per le attività lavorative. Conseguenza: circa la metà 50% delle imprese ha subito falle nella sicurezza, il 100% di queste ha coinvolto un dispositivo personale connesso alla rete aziendale.

Da tutto questo discende che il fenomeno della consumerization crea una forte correlazione tra la sicurezza Internet e il segmento mobile. Non può essere altrimenti, visto che sono tantissimi i Ceo che quotidianamente utilizzano il proprio dispositivo mobile (il 75% sono smartphone), per accedere a dati residenti sulla rete aziendale. Da quanto detto sinora, le aziende subiscono la consumerization. Da qui la necessità di darsi una mossa e approntare piani (formazione inclusa) per indirizzare il fenomeno, implementando un'adeguata infrastruttura tecnica per la protezione dati, la gestione dispositivi mobili, la sicurezza mobile.

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