Android Market è morto. Lunga vita a Google Play

Pensione anticipata per Android Market, Google eBookstore e Google Music, rimpiazzati da Google Play, una piattaforma studiata per riunire contenuti video, audio, applicazioni e libri.

Si tratta di una novità che, in sé, non racchiude nulla di nuovo. Google Play è un servizio cloud che mette a disposizione, tramite il proprio account Google, i contenuti di ogni singolo utente affinché siano accessibili da dispositivi mobili e da Pc, senza necessità di sincronizzare file. Nulla che non si sia già visto e nulla che, ad esempio, Apple non faccia già da tempo.

La novità
Una novità in realtà c'è, perché un cambiamento porta sempre con sé una ventata di aria fresca, ma va letta tra le righe e interpretata. O BigG corregge il tiro in modo coraggioso e sferra un attacco in pieno stile arrembaggio al vascello iTunes oppure, sulla scorta di una serie impressionante di progetti non proprio riuscitissimi, Mountain View cerca di battere i sentieri tracciati da Apple. Coraggio o timore? I prossimi mesi e le prossime mosse di Google daranno la risposta.

Il Google Play Store prenderà posto su tutti i dispositivi Android durante i prossimi giorni, andando a sostituire il Market attuale, senza modificarne però i contenuti. Nel frattempo, e per tutta la settimana, sarà possibile acquistare applicazioni e multimedia a prezzi scontati grazie all'iniziativa "7 days to play" con cui BigG vuole dare il benvenuto al nuovo store.
Questo cambiamento, piuttosto radicale e improvviso, è in realtà un segno dei tempi, un indicatore che conferisce ancora più potere a Cupertino, che anche BigG ritiene tacitamente essere tedoforo. Anni fa era Ibm a tracciare le linee dell'It, ruolo poi toccato a CompaQ in ambito hardware e a Microsoft per il software. Oggi – almeno per quanto riguarda la mobilità e il cloud – a dettare legge è Apple; i competitor si limitano a restare in scia, in attesa di un sorpasso (ad oggi assai improbabile) repentino e senza freccia.

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