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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2012 alle ore 14:21.

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I blog sono morti, lunga vita ai blog. È un dibattito aperto su internet. Mostra che sono in aumento uno studio della società di analisi NM Incite: hanno raggiunto la soglia di 181 milioni nel mondo, più del doppio rispetto al 2008. Eppure sembrano passati in secondo piano. A oscurali è stata la rapida ascesa di social network come Facebook che hanno richiamato un pubblico globale e li hanno incorporati, ad esempio attraverso i messaggi sulle bacheche o le note.

Il profilo dei blogger cambia con l'evoluzione di internet. Secondo la ricerca, i gruppi più attivi sono soprattutto le donne e i giovani adulti tra i 18 e i 34 anni. Il livello di istruzione è elevato: il 70% ha frequentato l'università. E sono impegnati nella partecipazione alle discussioni sui social network, oppure a pubblicare video su YouTube: anzi, il mega-archivio di video deve parte del suo successo proprio ai blogger che per primi hanno imparato a inserire i filmati nei post per diffonderli a catena su internet.

Quella dei blog è anche una storia di giovani imprenditori di talento che hanno colto un cambiamento in corso. È in rapida espansione tumblr, lanciato da David Karp all'età di ventuno anni: durante un viaggio a Tokyo aveva trovato ispirazione nella creatività del design sui siti web locali. E importa l'idea nella sua città natale, New York. Lancia il suo spazio per aprire blog, tumblr, progettato in modo tale che per iscriversi siano necessari passaggi meno complessi di altri. Decolla subito: in una notte ottiene 75mila visite. Da fenomeno locale si espande in modo rapido. Convince presto anche i mezzi d'informazione, come il settimanale Time. E presto aprono pagine su tumblr quotidiani come il New York Times e siti di inchieste giornalistiche, ad esempio Pro Publica. È arrivato a 41,7 milioni di blog.

Prima di Karp altri avevano già inaugurato la strada. Matt Mullenweg è l'ideatore di Wordpress, icona dei blogger: scriveva di tecnologia per una rivista online, Cnet. Poi decide di lanciare la sua startup quando l'interesse per i blog è alle stelle. A fare la differenza sarà anche la flessibilità, l'integrazione con altre piattaforme, l'archivio di temi per la personalizzazione del design. Evan Williams, invece, è un nome associato più spesso con twitter: fa parte dei fondatori del social network che negli ultimi mesi ha registrato una rapida crescita in Italia. Il suo primo successo è stato Blogger, lanciato dalla sua piccola impresa artigianale, Pyra Labs. Ad acquistarla è stata un'azienda poco distante in linea d'aria, Google.

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