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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2012 alle ore 14:08.

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Materiali leggeri e riciclabili per nuove generazioni di serbatoi per il contenimento di olio destinati a motori per elicotteri. Serbatoi non più in metallo, ma in materiale plastico rinforzato, più leggero e riciclabile. Tempo due anni e il progetto diventerà un prototipo funzionante - in grado di essere montato su un modello volante – che ha già un cliente: la multinazionale francese Turbomeca, produttrice di motori e turbine per elicotteri civili e militari, particolarmente performanti (come i blasonati "Arriel" che trovano il loro impiego su svariati modelli, dall'Agusta A109 agli HH-65C Dolphin e Sikorsky).

Alla realizzazione di questo nuovo serbatoio -che potrà essere utilizzato anche per automezzi civili - lavora un pool internazionale di aziende e centri di ricerca che si è aggiudicato un bando Ue, il VII° Programma Quadro chiamato "Clean Sky". La Ue punta infatti alla riduzione delle emissioni prodotte dai motori velivoli ed il progetto messo a punto dal pool va proprio in questa direzione: sviluppare componenti utili per ridurre i consumi, aumentare le prestazioni e diminuire le emissioni in atmosfera.

A studiare il progetto vincitore del bando Ue, e a realizzare il prototipo, è un gruppo di lavoro italo-franco-spagnolo di grande spessore. L'italiana Telcom spa - tra le aziende leader nella trasformazione di materiale termoplastico con tecnologia rotazionale, fondata nel 1973 ad Ostuni, nel brindisino,800 dipendenti, siti produttivi in Italia, Romania, Albania, joint-ventures in Spagna ed export in 36 paesi di 5 continenti – è stata chiamata nel pool proprio grazie alla lunga esperienza maturata nel ciclo tecnologico integrato, che va dalla preparazione delle resine plastiche al prodotto finito. Insieme a Telcom la spagnola Ascamm, fondazione privata attiva nel Parque Tecnológico del Vallès, a 20 km de Barcellona, con 130 super tecnici e 11.000 metri quadrati di laboratori di ricerca.

E poi la spagnola Ingenia Sistemas, con sedi a Madrid e Barcellona, specializzata nel miglioramento dei processi tecnologici attraverso automazione e robotica.Ed infine Cetma, un consorzio di ricerca attivo a Mesagne, nel brindisino, che si occupa di ingegneria dei materiali ed innovazione tecnologica e di cui Telcom è socia insieme ad Enea e università del Salento."Noi-spiega Temistocle Pacifico, ingegnere, responsabile tecnico di Telcom- sceglieremo il materiale plastico più adatto per il serbatoio e lo realizzeremo. Altri studieranno pressione e temperatura dell'olio all'interno del serbatoio ,il suo design e così via. E fra due settimane tutto il pool sarà in Francia per incontrare i tecnici di Turbomeca ed avviare la realizzazione del prototipo".

La partecipazione di Telcom al pool internazionale si aggiunge ad attività di ricerca e sviluppo che sono di vecchia data, come per la collaborazione con il centro ricerche Fiat di Orbassano. In questi giorni saranno infatti consegnati i report, definitivi, di 2 progetti innovativi sui quali i tecnici di Telcom stanno lavorando da 5 anni in sinergia costante con i ricercatori torinesi. Si tratta di un cofano di autovettura in materiale plastico (il prototipo è stato realizzato a fine dicembre 2011) con caratteristiche particolari di resistenza agli urti e alle vibrazioni del motore e di interni di autovettura, in termoplastica, pensati per facilitare le operazioni di manutenzione dell'auto o per pronto soccorso e così via.

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