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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2012 alle ore 15:08.

Venerdì arriva in Italia il nuovo iPad. Com'è? Vale la pena di acquistarlo o conviene prendere il vecchio modello iPad 2 a prezzo ribassato? E per chi abbia già un iPad (ne sono stati venduti 55 milioni nel mondo, più di un milione nel nostro Paese) vale la pena passare al nuovo o ci si può accontentare della seconda o addirittura della prima generazione?

Il Sole 24 Ore ha potuto provare in anteprima il nuovo iPad. Già dal nome (Apple pare aver abbandonato la classificazione numerica per i suoi prodotti, dato che questa generazione di tablet avrebbe dovuto chiamarsi "iPad 3" o "iPad 2S") si capisce che l'azienda ha voluto cercare una forma di differenziazione ma nella piena continuità. Il nuovo iPad si presenta in una confezione identica alla precedente (pacchetto bianco elegante ma dotazione minimal, solo l'alimentatore e il cavetto Usb, senza alcun accessorio, neanche la cover venduta a parte) e se non lo si accende è identico al predecessore iPad 2.

Stesse dimensioni, solo un paio di millimetri più spesso, e quasi lo stesso peso, pochi grammi di differenza. È leggermente "cresciuto" per via della nuova batteria che, come abbiamo visto nella prova in anteprima del nuovo iPad, mantiene le stesse ottime performance delle due precedenti generazioni di iPad: 10 ore di uso con Wi Fi, 9 ore con navigazione 3G.
Abbiamo detto che, se non si accende il nuovo iPad, è praticamente impossibile distinguerlo dalla generazione precedente. Invece, una volta acceso, emerge l'innovazione più importante: lo schermo. Apple ha preso la tecnologia degli schermi Retina Display già provati su iPhone 4 e 4S, portandola su iPad. In questa maniera lo schermo quadruplica la risoluzione, che arriva a 3,1 milioni di pixel (con una densità di 264 punti per pollice, per un totale di 2048 per 1536 pixel), un milione in più di un televisore Full HD (cioè ad alta definizione completa).

Dopo aver utilizzato per due anni i "vecchi" iPad e iPad 2, la miglior metafora per descrivere il passaggio dall'uno all'altro è quella di chi si mette gli occhiali da vista per la prima volta e riacquista la visione netta e contrastata delle cose. In particolare, oltre ai dettagli delle immagini, anche le icone acquistano una definizione prima impossibile (si riesce a tratti a leggere persino il testo delle anteprime dei giornali nell'Edicola) e più in generale per la navigazione le pagine web e i libri sono molto più definiti, quasi fossero stampati, e si possono leggere senza fatica e senza bisogno di ingrandire il carattere.

Anche la maggior parte delle applicazioni beneficia di questa maggiore risoluzione, che utilizza più pixel per disegnare le stesse cose che si potevano vedere prima e migliora del 40% il contrasto dei colori. Apple infatti non ha solo aumentato i pixel ma utilizza anche un differente modo per disporre i punti di luce sullo schermo in maniera tale che aumenti anche la nitidezza e diminuiscano le interferenza del colore.

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