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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2012 alle ore 17:46.

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C'è un ambasciatore speciale che ci guarda dallo spazio da vari giorni e che ieri sera, sabato 31 marzo, ci ha tenuto d'occhio più attentamente del solito: è l'astronauta André Kuipers, dell'Agenzia Spaziale Europea, che attualmente è nella Stazione Spaziale Internazionale, ISS. E' lui l'ambasciatore del WWF che dall'alto dei quasi 400 chilometri della ISS ha potuto vedere il mondo da ieri, se non proprio spegnere le luci, almeno attenuarle per un ora. Poiché poi la Terra gira su sé stessa in 24 ore si è iniziato dall'Australia e poi via via Corea Tailandia e tutte le altre nazioni.

Tutte le luci "non strettamente necessarie" sono state spente. In Italia si è iniziato da Castel Sant'Angelo a Roma e San Pietro in Vaticano ma hanno aderito 400 comuni.

Risultati pratici? Probabilmente parecchia energia risparmiata, ma pur sempre una goccia in un mare di spreco costante di cui forse non ci accorgiamo neppure più. Il fatto è che illuminiamo troppo e soprattutto molto male. Non è che si voglia demonizzare l'illuminazione pubblica, anzi! Ci dà benessere e sicurezza, senz'altro, ma quanto spreco! Dallo spazio la situazione, con un colpo d'occhio, è veramente impressionante. Per sapere quanta energia divoriamo e sprechiamo per l'illuminazione è sufficiente vedere il confronto dell'Europa di notte dal 1992 al 2010.

Ma a noi quando fa buio interessa vedere il cammino che facciamo, e chi ci viene incontro, tutto qua. In altre parole basterebbe illuminare fino ai 2 metri e mezzo e magari spegnere automaticamente tantissime luci pubbliche che tutta la notte illuminano solo pipistrelli e qualche topolino, si potrebbe accendere al passaggio di persone o mezzi. E invece guardiamoci attorno: luce sprecata dappertutto e fanali perfino verso il cielo, che certo di tutto ha bisogno meno che di essere illuminato.

Risultato: una persona con una vista normale dovrebbe vedere da Piazza duomo a Milano, Piazza Navona a Roma o via Toledo a Napoli. Fate la prova dalla piazza maggiore della vostra città, probabilmente vi riuscirà di vederne meno di una dozzina, compreso il pianeta Venere che in queste sere è luminosissimo al tramonto e dopo.

Certamente non si tratta di fare i romantici amatori delle bellezze del cielo, che peraltro ci sono e sono apprezzate da sempre, ma in modo molto più utilitaristico pensare a quanta energia sprechiamo in questo modo, quanto petrolio bruciamo, carbone, quanta energia nucleare. E tutto per illuminare in modo dissennato e inutile. Un indicatore quindi di spreco e inquinamento, di CO2 buttiamo inutilmente nell'atmosfera.

Se i risultati pratici dell'Ora della Terra, iniziata iersera, saranno piccoli in termini di energia risparmiata, comunque saranno importanti in termini di consapevolezza del problema alla cui soluzione dobbiamo dare una mano anche noi, nel nostro piccolo, spegnendo le luci che non servono e in tanti altri modi semplici della nostra vita quotidiana. Certo sono le amministrazioni locali che devono cambiare mentalità e approntare sistemi di illuminazioni efficienti, per il nostro benessere e sicurezza, ma risparmiosi.

E' quasi un dovere morale dato che in Italia abbiamo i migliori specialisti di illuminazione esistenti in Europa e industrie veramente al top del mercato e delle soluzioni. Un modo semplice di risparmiare, inquinare di meno e rendere omaggio a una delle eccellenze, vere, italiane.

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