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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2012 alle ore 18:54.

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Spacex non ce l'ha fatta oggi, riproverà il 22 maggioSpacex non ce l'ha fatta oggi, riproverà il 22 maggio

Il primo lancio "tutto privato" da Cape Canaveral, vettore e navicella, è stato fermato proprio all'ultimo momento dai computer di bordo: la pressione in uno dei motiro del razzo vettore Falcon 9, il numero 5, era andata oltre ogni possibile valore di sicurezza. Abortito, termine usato da NASA, proprio in zona Cesarini. Meglio così piuttosto che accorgersi del problema dopo il lancio. Ora si lavora alacremente per capire cosa è successo e e riprovare fra 3 giorni.

Come lancio, anche con questo problema, non è particolarmente impressionante, solo che può cambiare completamente le carte in tavola nel campo delle attività spaziale e apre una nuova era.

Una capsula dallo strano nome, Dragon, non particolarmente grande, 5.2 metri per 3.6, con funzione di trasporto materiale, e un domani anche astronauti, montata su un razzo vettore anche lui dal nome bizzarro: Falcon 9. Spinto da 9 motori Merlin, alto 55 metri e largo 3.6 metri, Il Falcon9 porterà abbastanza in alto la navetta Dragon tanto da permettergli poi di continuare, grazie alla spinta, il percorso fino alla Stazione Spaziale internazionale, ISS, a 400 chilometri di altezza, più o meno. Una volta arrivata dalle parti della Stazione Spaziale Internazionale la Dragon verrà presa in consegna dal sofisticatissimo robot braccio fornito dai Canadesi e che è uno dei pezzi forti della ISS, che la farà attraccare dolcemente e si potrà iniziare il travaso di materiale, un "pacco" contenente oltre 150 pasti per gli astronauti, un po' di gagliardetti nella migliore tradizioni USA ed esperimenti proposti da varie Università. In sostanza il tutto è una dimostrazione importante della fattibilità della missione.

Se il 22 tutto funzionerà alla perfezione per le prime, critiche, 72 ore si aprirà la porta dello "Stargate" per l'industria privata e un nuovo importante capitolo nell'esplorazione e utilizzo dello spazio avrà inizio. Falcon 9 e Dragon sono infatti privati , sviluppati dalla SpaceX , di Elon Musk, un imprenditore magnate USA fra quelli che vedono nel prossimo futuro un forte sviluppo in questo campo per l'industria e l'imprenditoria in genere. E infatti ha stipulato con NASA un contratto da 1,6 miliardi di dollari per 12 di queste missioni nei prossimi mesi. E se tutto andrà alla grande nel 2015 la prima missione con astronauti.

Ma SpaceX non è l'unica industria in gara. Con un contratto simile corre anche la Orbital con una sua capsula, Cygnus, cui partecipa anche la Thales Alenia Space di Torino, che ha grande esperienza nella costruzione di parti importanti della ISS e dei cargo che finora l'hanno rifornita. Cygnus, con un suo vettore, porterà addirittura entro l'anno degli astronauti alla Stazione Spaziale.

Il cambio di politica spaziale USA è insomma a un punto critico: riusciranno i privati a sostituire in modo efficiente e meno costoso NASA nelle operazioni ormai considerate di routine, come portare uomini e provviste su e giù dal più costoso condominio spaziale ai costruito, oltre 100 miliardi di euro ? Se si quello di sostituire NASA nelle operazioni più semplici è solo il primo passo e vedremo come si aprirà un mercato che si reputa importante e in crescita forte nei prossimi anni: quello dello sfruttamente commerciale dello spazio. Nel frattempo, entro l'anno, la Cina lancerà i propri di astronauti alla propria stazione spaziale, Tiangong, il Palazzo Celeste. Lo spazio insomma inizia a essere piuttosto affollato.

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