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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2012 alle ore 12:54.

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Sabato prossimo, 16 giugno, 3 astronauti, due uomini e una donna, partiranno per arrivare, dopo poche ore, alla loro stazione spaziale. Azione oramai di routine per NASA e Roscomos, le due Agenzie che portano gli equipaggi alla grande Stazione Spaziale Internazionale.
Ma qui il caso è completamente diverso: gli astronauti sono cinesi, vengono chiamati tachionauti, il vettore è altrettanto cinese, un collaudato Lunga Marcia 2F, e altrettanto lo è la capsula che andrà ad agganciarsi manualmente, non in automatico, alla loro stazione spaziale Tiangong 1, il "Palazzo Celeste".

Tiangong è in orbita da mesi, settembre 2011, e già c'è stato l'aggancio con una capsula cinese senza astronauti a bordo. Ora si tratta di fare un passo che tutti gli analisti reputano fondamentale per qualificare definitivamente il Paese del Dragone come terza potenza spaziale, dopo USA e Russia. Qualche commentatore comunque , visti i problemi della Russia in questo campo che ha collezionato missioni fallite una dopo l'altra, pongono la Cina al secondo posto, visti anche i record inanellati uno dopo l'altro negli ultimi 10 anni e il numero di lanci di cui è capace: nel 2011 un record mondiale.
Il vettore Lunga marcia 2F ha avuto l'ok definitivo lo scorso 12 giugno, tutti i test superati senza problemi, e verrà lanciato dal centro spaziale di Jiuquan, nel nord-ovest del Paese. Ancora non si conoscono con precisione i nomi dei tachionauti, la prima donna cinese ad andare nello spazio potrebbe essere Wang Yaping, 34 enne capitano dell'aviazione che realizzerà la famosa frase di oramai 50 anni fa del Presidente Maodzedong : "le donne reggono l'altra metà del cielo".

Tiangong è piuttosto piccola rispetto alla Stazione spaziale internazionale, le dimensioni sono quelle di un autobus contro quelle di un campo da calcio per un peso di 8,5 tonnellate contro 400. Grosso modo, per la cronaca, Tiangong 1 è delle stesse dimensioni della prima stazione spaziale Usa: lo Skylab degli anni '70 del secolo scorso.
A che serve quindi riproporre "vecchie" avventure, ci si potrebbe chiedere, ma la risposta è semplice: la Cina vuole la completa autonomia nello spazio, che è stato dichiarato un campo di sviluppo strategico per il paese. I passi fondamentali sono stati: il lancio del primo astronauta nello spazio, Yang Liwei, nel 2003, la prima lunga missione, 5 giorni, nel 2005 e la prima passeggiata spaziale nel 2008.
Non fa mistero poi , la Cina, di volere arrivare sulla Luna e poi su Marte, esattamente come gli USA, sulla base di un piano di 30 anni. Ci riuscirà o ci stupirà tirando fuori un coniglio dal cappello come fece nel 2008 quando ci mostrò la bandiera cinese fluttuare nello spazio in mano a un tachionauta?

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