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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2012 alle ore 11:36.

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Google ricorda il 145* anniversario della nascita di Luigi Pirandello. All'autore siciliano, Nobel per la letteratura, il motore di ricerca gli dedica uno speciale «doodle in maschera».

Pirandello nasce il 28 giugno del 1867 presso Girgenti (poi Agrigento) in una località di campagna chiamata Cavusu (Caos), dove suo padre, un ex garibaldino, possiede una miniera di zolfo. Frequenta l'università a Palermo e poi a Roma dalla quale però si allontana per laurearsi in letteratura all'università di Bonn in Germania. Nel 1894 si sposa e dal matrimonio nascono tre figli. Nel 1897 diventa professore di stilistica nella facoltà di magistero di Roma dove fino al 1922, insegnerà letteratura italiana.

Il 1904 rappresenta un anno particolamente duro: deve affrontare gravi problemi finanziari per il fallimento della miniera del padre e sul piano umano la malattia della moglie afflitta da gravi squilibri mentali. Proprio nel 1904 «Il fu Mattia Pascal», pubblicato a puntate sulla «Nuova Antologia», riscuote un successo tale che uno dei più importanti editori del tempo, Emilio Treves di Milano, decide di occuparsi della pubblicazione delle sue opere. Nel 1908 pubblica due volumi saggistici Arte e scienza e L'Umorismo, grazie ai quali ottiene la nomina a professore universitario di ruolo. Nel 1909 inizia la sua collaborazione, che durerà fino alla morte, al «Corriere della Sera», su cui appaiono via via le sue novelle; e pubblica la prima parte del romanzo «I vecchi e i giovani» (la seconda esce in volume nel 1913).

Nel 1911 esce il romanzo Suo marito. Scrive anche alcuni soggetti cinematografici, mai realizzati; mentre nel 1915 pubblicherà il romanzo Si gira... Nel 1915-'16 inizia la sua prodigiosa e intensa attività teatrale, che darà vita a dibattiti e discussioni in Italia e all'estero. Proprio negli anni della grande guerra, (vissuti drammaticamente anche per la perdita della madre e per la partenza dei figli per il fronte), scrive alcune celebri opere: «Pensaci Giacomino!», «Liolà» (1916), «Così è (se vi pare)», «Il berretto a sonagli», «Il piacere dell'onestà» (1917), «Ma non è una cosa seria» e «Il gioco delle parti» (1918).

Nel 1918 esce il primo volume delle «Maschere nude», titolo sotto cui raccoglie i suoi molteplici testi teatrali. Nel 1920 il teatro pirandelliano con «Tutto per bene e Come prima, meglio di prima», si afferma pienamente, e a partire dall'anno successivo raggiunge il grande successo internazionale con il capolavoro «Sei personaggi in cerca d'autore».

Abbandonata la vita sedentaria degli anni precedenti, Pirandello vive e scrive negli alberghi dei più importanti centri teatrali sia europei che americani, curando personalmente l'allestimento e la regia delle sue opere. In questi stessi anni il cinema trae diversi film dai suoi testi teatrali e narrativi, di cui continuano a uscire ristampe e nuove edizioni. Nel 1922 esce il primo volume della raccolta «Novelle per un anno» presso l'editore Bemporad.

La sua produzione teatrale prosegue con «Enrico IV» e «Vestire gli ignudi» (1922), «L'uomo dal fiore in bocca» (1923), «Ciascuno a suo modo» (1924), «Questa sera si recita a soggetto» (1930). Nel 1924 si iscrive formalmente al partito fascista, da cui ottiene appoggi e finanziamenti per la compagnia del Teatro d'Arte di Roma che, sotto la direzione dello stesso Pirandello, porta per tre anni (fino al 1928) il teatro pirandelliano in giro per il mondo.

L'interprete per eccellenza delle sue scene è la «prima attrice» Marta Abba, a cui Pirandello si lega anche sentimentalmente. Nel 1926 esce in volume il romanzo «Uno, nessuno e centomila», ultimo romanzo, frutto di una lunga gestazione, (Bemporad, Firenze), intessuto di interrogativi che il protagonista rivolge direttamente al lettore, per coinvolgerlo in una vicenda «universale», un riepilogo di tutta l'attività, narrativa e teatrale dell'autore. Il dramma «La nuova colonia» (1928) inaugura l'ultima stagione pirandelliana, quella fondata sui miti moderni, che culmina nell'opera incompiuta «I giganti della montagna. Nel 1929 è nominato membro dell'Accademia d'Italia, dove nel '31 commemora Verga. Nel 1934 riceve il premio Nobel per la letteratura. Si ammala di polmonite, mentre segue le riprese a Cinecittà di un film tratto da «Il fu Mattia Pascal». Muore nella sua casa romana il 10 dicembre 1936. Esce postuma l'edizione definitiva delle «Novelle per un anno». Un grande italiano ricordato evidentemente anche in California.

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