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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2012 alle ore 15:00.

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Facebook e le chat, i telefonini e i messaggi di testo. Comunicare per i giovanissimi americani è soprattutto queste due cose. Mentre l'e-mail passa per strumento quasi sconosciuto. Questa la sintesi della fotografia che ha scattato la società specializzata Pew Internet, secondo cui il 76% degli adolescenti a stelle e strisce frequenta assiduamente i siti social e di questi il 93% ha un account attivo su quello di Mark Zuckerberg.

Stando allo studio, inoltre, si scopre che solo il 45% dei 12enni utilizza i servizi di messaging e chat online su Facebook e simili ma la percentuale sale all'82% per i 13enni. Su Twitter, questa la curiosità, sono più attive le ragazze (nella misura del 22% sul totale di quelle attive sul web) rispetto ai pari età maschi (che si fermano al 10%).

Il Pew sottolinea inoltre un'importante crescita dell'attenzione dei genitori per le attività online dei propri figli: nel 2000 a controllare i siti frequentati dagli adoloscenti era il 60% di madri e padri americani, nel 2011 tale percentuale è al 77 per cento. Una maggiore attenzione che trova conforto nell'uso delle impostazioni di privacy su siti di social media da parte del 62% dei giovanissimi campionati.

E interessante, infine, è anche il dato che vede nettamente penalizzato lo strumento e-mail rispetto agli sms: via posta elettronica invia almeno un messaggio al giorno meno del 6% degli adolescenti, mentre il 39% la ignora del tutto. Al contrario, il 63% dei teenager fa ricorso ai messaggini di testo con cadenza quotidiana (con una massimo di circa 100 sms spediti in 24 ore). Solo uno su cinque (il 23% per la precisione) è in possesso di uno smartphone.

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