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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2012 alle ore 17:45.

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Agosto col naso all'insù , ma anche con gli occhi sul web. Due volte Luna piena questo mese, il primo agosto e poi alla fine del mese. E' solo aritmetica, nessun "evento": la bella Luna ha un ciclo di 29 giorni circa e quindi nulla vieta che si abbia una seconda luna piena il giorno 30 di questo mese.

La situazione poi è favorevolissima per la pausa ferragostana, dato che il nostro splendente satellite non ci sarà attorno al 15 e il cielo sarà di conseguenza scurissimo, ottimo per seguire al meglio le stelle cadenti fra il 10 e il 20 agosto. Prepararsi con i desideri che si spera vengano esauditi, non si sa mai.
Quello che invece sarà veramente un evento unico lo vedremo su Web dall'alba del 6 agosto prossimo, l'arrivo della sonda NASA Curiosity su Marte, la missione più pericolosa e pazzesca, letteralmente, mai tentata dall'agenzia NASA, che pure ha piazzato sul Pianeta rosso già molte missioni e ben 3 Rover marziani, di cui uno, Opportunity, tuttora in funzione dal 2004.

Curiosity, nome vero della missione Mars Science Laboratory , partito nel novembre scorso è in perfetto orario e traiettoria, dopo qualche piccolo problema nei giorni scorsi. Dovrà portare su Marte il più massiccio e completo rover mai pensato per Marte, stracolmo di strumenti scientifici per analizzare a fondo il suolo marziano e dirci, fra le tante risposte specifiche che si aspettano gli scienziati, se trova acqua e tracce di metano, un buon marcatore di possibile vita biologica passata.
Non è fatto per scoprire la "vita" sul pianeta, ma per darci mille informazioni che ancora ci mancano per poter valutare sia il pianeta che un eventuale soggiorno umano, ma certamente è stato inviato in un enorme cratere equatoriale, Gale, perché si pensa lì siano massime le probabilità di trovare acqua e composti organici, non necessariamente segni di vita, però quasi.

Pazzesca è l'aggettivo giusto per questa missione, e lo dicono anche a NASA, dato che per 7 minuti il mezzo sarà completamente isolato dalla Terra e dovrà svolgere tutta la fase di atterraggio da solo, in base alle istruzioni ricevute da terra all'inizio di quelli che, con un titolo a effetto, le pubbliche relazioni NASA chiamano "7 minuti di terrore", quasi un film horror tipicamente estivo.
Chi infatti , sano di mente, penserebbe di prendere un'auto di media cilindrata e lasciarla cadere da 125 chilometri di altezza sperando che atterri in modo soffice ? E' quello che dovrà fare Curiosity.
Il rover, 900 chili e delle dimensioni di una auto da famiglia, arriverà su Marte entro una capsula protettiva, la più grande mai costruita da NASA, ancora più di quelle delle missioni Apollo degli anni '70 per lo sbarco sulla Luna.

Al primo contatto con l'atmosfera di Marte, circa 125 chilometri dal suolo, arriverà alla bella velocità di 20.000 chilometri all'ora e dovrà toccare terra da 6 a 8 minuti dopo a soli 3.6 chilometri ora, praticamente quella di una passeggiata veloce. Occorre quindi una bella frenata. Ma questo è solo il secondo problema, il primo è che per sperare di centrare il suo obiettivo entro il cratere di Gale all'equatore marziano il mezzo spaziale deve tenere una traiettoria impeccabile, la sua sezione di entrata nell'atmosfera è di 1 chilometro quadrato. In parole più povere Curiosity è una specie di sasso cosmico che deve entrare assolutamente in un canestro di quella larghezza, altrimenti o si schianta al suolo o si surriscalda al punto tale da rimanere inutilizzabile.

Per avere un'idea, quando entra nell'atmosfera inizia a scaldare la capsula per attrito e questa passa dalle temperature glaciali dello spazio interplanetario al massimo di calore sopportato dallo scudo termico, 2.000 gradi. Per questo il suo assetto verrà modificato espellendo della zavorra in più riprese e iniziando poi a rallentare con piccoli razzi ausiliari. All'altezza di 11 chilometri dal suolo la velocità è arrivata a circa 1.400 km ora e viene emesso il più grande paracadute supersonico mai costruito, che dovrà sopportare uno strappo di ben 30 tonnellate. Un incubo.
Ma il vero problema, se tutto questo funzionerà a dovere come tutti ci auguriamo per il progresso della conoscenza e per i 2.5 miliardi di dollari spesi dal contribuente americano via NASA, viene mezzo minuto dopo ed è il distacco dello scudo termico.

Non è un problema in sé, è una manovra provata mille volte nello spazio in altre missioni, ma perché ci fossero mai dei guasti la capsula non potrebbe attivare il radar Doppler fondamentale per l'atterraggio, che finchè lo scudo termico c'è non può funzionare. In pratica Curiosity sarebbe cieco e la sua fine sarebbe di schiantarsi al suolo.
Tutto questo andrà certo bene, ma non è ancora finita: a 1,6 kilometri dal suolo esce finalmente dalla capsula lo sky crane, letteralmente la gru spaziale, un buffo mezzo con quattro retrorazzi che porta , sospeso a dei fili, il rover e lo fa calare sul pianeta. Gli altri rover marziani NASA, Sojourner nel 1997 e i due gemelli Spirit e Opportunity nel 2004 sono atterrati su Marte con altri sistemi, meno complessi, ma Curiosity pesa molto, molto di più, e ci vuole la gru.
Tutto è pre programmato, dato che Terra e Marte saranno a 250 milioni di chilometri e il tempo di andata e ritorno di un segnala è di 14 minuti, impensabile quindi governarlo. Quei 7 minuti insomma, se non proprio di terrore, ci terranno in grande ansia. Un peccato perderseli lunedì prossimo.

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