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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2012 alle ore 10:46.

Ancora una volta in fila ma questa volta non si scanneranno in una asta sanguinosa al rialzo. Apple, Microsoft, Google e Samsung si sono ritrovate fuori dalla porta della morente Kodak per mettere le mani brevetti del gigante della fotografia. L'asta partirà ufficialmente domani ma le offerte sembra molto al di sotto della attese. Secondo il Wall Street Journal per il primo pacchetto di 1.100 brevetti sono stati messi sul tavolo non più di 250 milioni di dollari.
Offerta questa assai distante dai 2,6 miliardi di dollari che i creditori di Kodak si aspettano per ripianare parte dei loro investimenti. Dpo 130 anni di attività il gigante Eastman Kodak è stato infatti costretto a portare i libri in tribunale a gennaio di quest'anno. I legali sperano in un'asta miliardaria per ripagare al più presto gli azionisti. O almeno che si ripeta la corsa al "tesoro" di Nortel che aveva visto Apple-Microsoft sfilare a Google 6 mila brevetti per la modica somma di 4,5 miliardi di dollari. Cifre stratosferiche che si traducono in proprietà intellettuale, nuove tecnologie e armi legali per eventuali violazioni di brevetto.
Ad agosto dello stesso anno sempre Google per mettere le mani su 24mila brevetti di Motorola Mobility aveva spesa tre volte tanto (1,25 miliardi di dollari).
Questa volta però la storia potrebbe non ripetersi. Due i consorzi, da una parte due ex nemici come Apple e Microsoft e dall'altra i giganti asiatici (Samsung, Lg e Htc) insieme al nemico comune Google. In termini calcistici, la California contro il resto del mondo con i Paesi del Sol levante che hanno ingaggiato uno straniero di eccezione, il colosso di Moutain View. Gli schieramente non a caso vedono Cupertino e Redmond da una parte e il gigante dei motori di ricerca dall'altra. Del resto, mettere le mani sui brevetti Kodak significa acquisire un vantaggio di non poco conto nella telefonia mobile, in particolare negli smartphone, settore dove il nemico da battere è Android, il sistema operativo di Google. Secondo Canalys nel mondo sette smartphone su dieci sono Android.
Un predominio che sia Microsoft (con Nokia e Windows Phone) che Apple (con iPhone) devono in qualche modo scalfire. La fotografia poi è uno degli asset strategici dei nuovi telefonini. Inoltre, chi si dovesse assicurare le tecnologie di Kodak potrebbero avere una carta da giocare per eventuali processi di violazione di brevetti. Ecco perché Kodak fa gola a tutti. Secono i ben informati infatti le offerte basse sarebbero solo pre-tattica. Nel caso Nortel la prima offerta di Google era stata di 900 milioni, poi l'asta è impazzita fino a raggiungere quattro miliardi e rotti di dollari. Domani il copione potrebbe ripetersi. Per la chiusura dell'asta c'è tempo fino al prossimo 13 agosto
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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