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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2012 alle ore 15:17.

Se qualche volta avete pensato, magari all'alba o al tramonto in riva al mare o in montagna, che la luce diffusa del Sole era molto dolce, bene ci avete visto giusto. Un gruppo di ricercatori del nord Europa ha infatti scoperto i segnali della molecola di glicoaldeide, una forma di zucchero molto semplice, attorno a una stella molto giovane e però molto simile al nostro Sole, dall'orrendo nome "professionale" di IRAS 16293-2422 a soli 400 anni luce da noi, praticamente nel pianerottolo di quel condominio che chiamiamo Via Lattea.
Ne hanno trovato i deboli ma non incerti segnali utilizzando uno degli strumenti più perfezionati di cui disponiamo oggi per carpire all'Universo i suoi segreti, il telescopio millimetrico Alma. Posto sulle Ande cilene, a 5.000 metri nel deserto di Atacama, è uno strumento in cooperazione fra l'Europa, il Nord America e l'Asia Orientale, in cooperazione con la Repubblica del Cile, costituito da una serie di parabole perfette, molte delle quali costruite con una tecnica molto innovativa da una ditta italiana che si aggiudicò qualche anno fa la gara internazionale, la EIE di Venezia Mestre. Alma scandaglia il cielo al limite delle onde radio, lì dove si collocano le basse temperature, come quelle appunto necessarie perché possa esistere questa semplice molecola. Siamo sui 30 gradi, temperatura molto "terrestre " di questi tempi, e la glicoaldeide, Carbonio, Idrogeno e Ossigeno, sta oltretutto viaggiando verso la stella madre, se fosse qui da noi sarebbe all'altezza di Urano, 19 volte circa la distanza Terra Sole.
La molecola giusta al posto giusto ? Diversa ovviamente, anche se poi non enormemente, da quella dello zucchero che mettiamo eventualmente nel caffè o the ci porta evidentemente anche la suggestione della vita nell'Universo, dato che, per esempio, zuccheri li si ritrova nell'RNA, che poi è molto simile al DNA.
Cautela vuole che si ricordi come questa molecola sia stata già trovata due volte, ma in nubi gassose sparse e distante da stelle. Certo questa è una bella scoperta, anche se va confermata dato che queste molecole possono inviare una quantità enorme di segnali differenti e non è semplice identificarle, come un passeggero in transito che avesse 100.000 passaporti, tutti validi ma tutti diversi uno dall'altro.
Il vero punto è come si passa da una semplice molecola organica alla prima e più elementare forma di vita, autoreplicante per definizione? Per quanto possa assumere forme semplici , infatti, la vita è incredibilmente complessa e strenuamente nasconde il suo segreto. Per ora .
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