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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2012 alle ore 11:26.
Apple contro Samsung, Samsung contro Apple. Fra guerra dei brevetti, nuovi annunci in calendario e risultati di vendita, il dualismo fra le due aziende che dominano il mercato dei telefonini intelligenti è sempre al centro dell'attenzione. In attesa dell'evento di lancio dell'iPhone 5, in programma mercoledi 12 a San Francisco, la casa della Mela può sorridere ai dati, da prendere sempre e comunque con le pinze, che fotografano la distribuzione dei profitti in campo smartphone.
Stando agli analisti, infatti, Apple fa proprio il 71% degli utili generati da questo segmento a livello globale, lasciando alla grande rivale coreana il 37% e solo l'1% della torta alla taiwanese Htc (la somma delle percentuali supera 100 perché nel calcolo, bizzarro se vogliamo dirla tutta, sono considerate le perdite che contraddistinguono l'operato di Nokia, Research in Motion, Lg, Sony e Motorola).
Dati che fanno capire chi meglio ha saputo cavalcare, fra i produttori di dispositivi, il boom prolungato di domanda per i telefonini multimediali ma che non contemplano chi gioca un ruolo basilare nell'industria degli smartphone dal lato delle piattaforme software, e quindi Google con Android (soprattutto) e Microsoft. La società di Redmond, va ricordato, sviluppa un fatturato "parallelo" con le licenze relative all'uso delle proprie tecnologie protette da brevetto a bordo di device Android (Samsung e Htc i principali vendor sotto contratto) di circa un miliardo di dollari all'anno, giro d'affari che premia investimenti effettuati una decina d'anni fa.
Tornando invece alla questione degli utili relativi alle prestazioni esibite sul campo, è indubbio che Apple faccia la parte del leone in questa speciale classifica, sebbene non sia il marchio che vende di più in termini di volumi. Per contro, chi invece delle quantità fa oggi un vanto in fatto di market share (il fenomeno replica quello registrato anni fa nei televisori Lcd), è - guarda caso - Samsung. E per il chaebol coreano l'ultimo traguardo da esibire in tal senso è sicuramente importante anche in chiave profittabilità.
Il Galaxy III, il top di gamma dell'intero catalogo mobile di Samsung alla voce telefonini (Galaxy Note quindi escluso), ha venduto 20 milioni di unità nei suoi primi 100 giorni di disponibilità effettiva sul mercato. La sconfitta patita al processo di San Jose da Apple (per cui è attesa l'udienza di appello il giorno 20 di questo mese) non ha inficiato minimamente, a quanto sembra almeno, la popolarità del super cellulare, avviato ad infrangere ogni record di vendita della storia dell'azienda asiatica.
Il Galaxy SIII, che dopo 50 giorni dal lancio toccò quota 10 milioni di pezzi spediti, ha raggiunto l'obiettivo di cui sopra in un tempo tre volte più veloce di quanto non abbiano saputo fare l'altro "best seller" Galaxy II (per cui sono stati necessari 10 mesi) e il primo Galaxy S (17 mesi). Dei 20 milioni di apparecchi spediti nel mondo, circa sei milioni sono finiti in Europa , oltre 4,5 milioni in Asia, altri quattro milioni in Nord America e 2,5 milioni in Corea.
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