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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2012 alle ore 12:15.

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Il compito che Steve Jobs si era dato disegnando la sua ultima opera, l'iTeam, il gruppo di manager che lo avrebbe sostituito, era quello di fare in modo che la sua Apple continuasse a generare innovazioni e non si sedesse sugli allori dei successi raggiunti. L'iPhone5 è probabilmente il primo prodotto di Apple la cui responsabilità è prevalentemente dell'iTeam: Tim Cook, il ceo, Phil Schiller, marketing, Jony Ive, il designer.

E dunque: in che senso l'iTeam sta innovando? Visto all'interno, l'iPhone5 è una grande batteria con qualche pezzo di elettronica attorno, ovviamente più potente. Fuori si è assottigliato e allungato per ingrandire lo schermo. Il design elegantissimo è un altro pezzo di bravura. L'aggiunta di due microfoni consente di ridurre il rumore ambientale che infastidisce le conversazioni. E così il prodotto che ha rivoluzionato il mondo della telefonia cellulare è migliorato. Ed era assurdo pensare che questa versione dovesse fare qualcosa di più. Infatti, molte indiscrezioni della vigilia erano corrette. Il punto è che al momento della "rivoluzione", nel 2007, il mondo si è dovuto adattare al nuovo telefono. Oggi, il telefono cerca di adattarsi al nuovo mondo che nel frattempo si è creato.

In effetti, dal 2007 a oggi, il telefono ha superato se stesso diventando un ecosistema, il cui valore è generato dalla piattaforma messa a punto da Apple e, insieme, dagli sviluppatori di applicazioni e dall'attività connettiva degli utenti. Sicché, le innovazioni più forti dell'iPhone sono nei mondi ulteriori verso i quali si può espandere l'ecosistema. Esempi forse si possono trovare seguendo l'evoluzione dell'assistente Siri, aspettando gli sviluppi delle nuove mappe, indagando nel tema competitivo delle foto. Per ora, l'assistente è più noto per il suo senso dell'umorismo che per la sua affidabilità. Le mappe non sono necessariamente migliori di quelle di Google ma hanno aperto una possibilità di sviluppo autonoma. Le foto non hanno più pixel ma il software migliora la resa.

In realtà, è un lavoro di cesello. E il cesello non è indolore. Il connettore ha un nuovo design e si può infilare nella presa da entrambi i lati, ma costringe chi possiede già per esempio le casse acustiche a comprare un adattatore. E lo schermo ingrandito impone qualche aggiustamento nel design delle app che girano sulle versioni precedenti dell'iPhone.
Il miglioramento continuo del design, peraltro, crea un contesto favorevole alla crescita del commercio di applicazioni e contenuti sulla piattaforma.

Lo dimostra, a modo suo, lo stesso lavoro fatto dalla Apple sul negozio di musica, iTunes, a sua volta rinnovato, in parallelo con l'uscita delle nuove versioni di iPod. L'innovazione strategica, dunque, comprende sia il prodotto che l'ambiente nel quale crescono le attività collegate. E il tema, dal punto di vista di Apple, è governare il cambiamento, per alimentare il valore aggiunto generato nell'ecosistema, col rischio di ricevere qualche critica, come avviene a ogni governo, per l'eccessivo controllo che, secondo alcuni, l'azienda impone al mondo che ha creato. La storia dello sviluppo del telefono che ha cambiato il telefono continua. Ma la fase eroica si è conclusa.

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