Dalle scarpe di Mercurio al materiale delle meraviglie: dieci idee e dieci facce di giovani inventori italiani

Alessandro Baraldi

Gli scienziati lo chiamano «materiale delle meraviglie», il più sottile mai sintentizzato dall'uomo. Flessibile, cento volte più resistente dell'acciaio, lo spessore di un capello e la conducibilità elettrica un milione di volte superiore a quella del rame trasparente, il grafene è scoperto nel 2004 da Geim e Novoselov, premi Nobel per la fisica 2010. Alessandro Baraldi, 45 anni di Udine, ricercatore dell'università di Trieste e responsabile del laboratorio di scienza delle superfici al Sincrotone, sviluppa metodi per "crescere il grafene" (si dice così e rende l'idea). Lo cresce sulla superficie di altri metalli e scopre che non è liscio come un lenzuolo ma corrugato, ha valli e colline «come la scatola di cartone delle uova». Ha quindi dei buchi. «Noi siamo in grado riempire questi buchi con nanoparticelle tutte identiche tra loro». Da qui può nascere un nuovo tipo di memoria magnetica: il vantaggio rispetto a quelle di adesso è che un materiale molto più piccolo e denso può contenere molte più informazioni. Una manna per l'industria high tech. Dal grafene "cresciuto" possono anche nascere supernanocatalizzatori per produrre energia in modo pulito o trasformare gas nocivi come il monossido di carbonio e azoto. Progetto a cui sono interessate anche aziende straniere.