Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2012 alle ore 17:26.

My24
campioni di granito dalla sommità del monte Keinathcampioni di granito dalla sommità del monte Keinath

BAIA TERRANOVA (ANTARTIDE) - A vederle così, senza la neve e il ghiaccio che le circondano, sembrerebbero le rocce di granito delle coste della Sardegna settentrionale. Ma qui sul Monte Keinath, davanti a baia Terranova, il mare lo si vede solo dall'alto e lungo la costa è ancora ghiacciato per alcuni chilometri nonostante l'inizio dell'estate australe.

In una giornata insolitamente senza vento ma con un temperatura "estiva" sempre di 20 gradi sotto lo zero, Mauro Guglielmin, professore di geomorfologia nel Dipartimento Scienze teoriche e applicate dell'Università dell'Insubria di Varese e il suo giovane assistente Michele Dalle Fratte si arrampicano sulle pendici del monte Keinath, giusto di fronte al grande vulcano di Monte Melbourne, per tagliare alcune "piastrelle" di granito e cercare la conferma di quanto vanno ripetendo da tempo in sede internazionale lavorando sui cambiamenti del "permafrost",il terreno congelato, ed ossia che le erosioni prodotte sul granito come le cosiddette "coppelle" o le cavità dei "tafoni" in Sardegna e a queste latitudini sono il prodotto di alcuni licheni endolitici che vivono dentro la roccia e che la bucano progressivamente con la loro "testa", una simbiosi tra un'alga e un fungo. Queste forme sono anche il risultato dell'effetto del sale depositato nelle zone concave (in Sardegna dal mare, qui dalla neve) e soprattutto delle sensibili variazioni di temperatura (in Sardegna da +5 a +40 e in Antartide da -5 a -40 circa). Il vento, comunemente a quanto si crede, non avrebbe quindi alcun effetto erosivo sul granito. Ma qual è l'importanza di studiare queste erosioni? "Cerchiamo di capire - dice Guglielmin - quando si sono formate e che importanza hanno i licheni che vivono dentro la roccia; più in generale studiamo come queste forme di vita in ambienti estremi reagiscono ai cambiamenti di temperatura". Guglielmin da anni coordina il progetto sul permafrost e i cambiamenti climatici e proprio in questa zona dell'Antartide per mezzo di una stazione a Boulder Clay si è constatato nell'arco degli ultinmi 16 anni che lo strato di terra che ogni estate si scongela aumenta di un centimetro ogni anno. "Ma nello stesso periodo di tempo - osserva Guglielmin - poichè la temperatura dell'aria nella stessa zona non è aumentata, l'ispessimento del terreno scongelato è dovuto solo alla più forte radiazione solare". Lo studio di questi fenomeni è decisivo per molte attività economiche. L'aumento delle zone scongelate tra i suoi effetti ha quello di liberare dal terreno anche metano ed intaccare la catena alimentare che deve adattarsi alle nuove temperature. Effetti che potrebbero costringere a ridisegnare in parte i tracciati dei gasdotti siberiani o a modificare il tracciato del treno superveloce cinese che collega Pechino con la città tibetana di Lahsa. Le esperienze che il progetto di Guglielmin sta realizzando nella 28a campagna antartica italiana serviranno per capire come gli squilibri del riscaldamento globale possono avere effetti anche su zone a temperatura costante come il mare di Ross in Antartide mentre le tre zone di massimo riscaldamento dell'aria negli ultimi anni sono la Penisola antartica, l'Alaska e le nostre Alpi.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi