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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2012 alle ore 17:33.

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Mobile commerce in Italia, numeri (potenziali) da boom (AFP Photo)Mobile commerce in Italia, numeri (potenziali) da boom (AFP Photo)

Lo shopping online? Un fenomeno nelle corde di una buona parte di italiani. Soprattutto di quelli che in Rete ci vanno anche dal telefonino. I due mondi, quello dell'e-commerce e quello degli smartphone, non sono mai stati così vicini e lo dimostrano alcuni indicatori che emergono da uno studio condotto da GfK Eurisko per conto di PayPal. Il primo dice che circa due terzi degli abitanti del Belpaese sono in generale a conoscenza che si può acquistare su internet via cellulare; il secondo vede la stessa percentuale salire al 79% se a rispondere sono utenti di smartphone dai 18 ai 64 anni. Il 34% di questi, inoltre, si dice propenso ad effettuare acquisti dal proprio terminale mobile (rispetto al 18% degli italiani in genere) e nel 73% dei casi ritiene la sicurezza dello shopping in mobilità sullo stesso livello di quella garantita dalle operazioni condotte via pc.

Dati, quelli di cui sopra, che fanno ritenere l'Italia "un terreno favorevole alla progressiva diffusione degli acquisti via mobile" (lo dice Gfk) proprio per la grande affezione che i consumatori nostrani dimostrano per i telefonini e quelli intelligenti in particolare. Ma quanti, fra coloro che non si separano mai del proprio smartphone, lo vedono alla stregua di un borsellino da utilizzare in qualsiasi circostanza per procedere all'acquisto di beni e servizi (la logica del digital wallet che gestisce le transazioni appoggiandosi ad apposita piattaforma, conservando le informazioni finanziarie dell'utente non sul telefono ma nella cloud, è alla base del sistema di pagamento mobile di PayPal)? E quanti i merchant italiani che hanno ottimizzato i propri siti per rederli una vetrina in grado di invogliare e gestire gli acquisti?

Sull'argomento Giulio Montemagno, General Manager Western Europe di PayPal, è ovviamente preparato e a suo dire "il mobile commerce rappresenta una delle trasformazioni più significative nel settore della distribuzione commerciale". Da dove nasce questa convizione? Ancora una volta dai numeri. E precisamente quelli (di Forrester) che vedono il mobile commerce via telefonino in Europa accreditato di una crescita in valore del 58% per il 2012, a complessivi 2.8 miliardi di euro di transato. Che saliranno a 19.2 miliardi entro la fine del 2017 in virtù di un incremento composito annuo del 45,8%. Il treno dello shopping in mobilità è quindi in forte accelerazione, arriverà a incidere fra cinque anni per il 7% del giro d'affari complessivo dell'e-commerce europeo e per aziende come PayPal è già tempo di fare i primi (positivi) bilanci. "Anche in Italia – ha confermato infatti Montemagno - registriamo una costante crescita nel volume di transazioni via mobile: tre milioni di persone hanno già acquistato via cellulare e rappresentano il 14% degli utenti smartphone, il 28% dei merchant nostri clienti ha già ricevuto pagamenti tramite piattaforma mobile nel 2012 e in generale il 20% dei retailer ha ottimizzato il proprio sito per gli acquisti in mobilità e il 55% ha sviluppato un'app mobile".
Guardando fuori dai nostri confini, il manager di PayPal ha rimarcato con esempi concreti la tendenza che vede smartphone e tablet assumere un ruolo centrale nell'economia dei pagamenti elettronici. "Il nostro volume di transato via mobile è stato nel 2011 di quattro miliardi di dollari, la previsione per il 2012 è di 10 miliardi e andrà progressivamente a crescere in percentuale sul totale partendo dal 10% attuale. E oggi sono già 23 milioni gliutenti che utilizzano i nostri sistemi di pagamento via mobile".

Hi-tech e fashion guidano la rivoluzione
Un boom annunciato, quello del mobile commerce, che coinvolge attori molto diversi fra loro, dai grandi retailer come MediaWorld (i gadget tecnologici sono fra le categorie più attive in Italia) agli operatori telco come Vodafone (che gestisce il business delle Sim ricaricabili anche con PayPal mobile), dalle grandi aziende del settore travel (Alitalia e Ferrovie dello Stato i nomi caldi) fino a quelle della ristorazione low cost (McDonald's, in Francia, ha attivato per 40 suoi punti vendita un'app per poter pagare via PayPal le prenotazioni dei pasti nelle ore di punta). Nella Penisola è molto attivo anche il settore fashion, e testimonianze in tal senso sono quelle di Filo Blu, società veneziana con più di 40 progetti di e-commerce attivati su piattaforma open source per clienti come Fendi e Macron, e Luisa Via Roma, uno fra i più importanti rivenditori autorizzati di brand di lusso nel Belpaese e attivo online con la piattaforma PayPal sin dal 2006.

Ma come la mettiamo con la praticità di una sessione di shopping on line via pc (lo schermo del telefonino e la velocità di connessione possono essere dei seri ostacoli alla navigazione in un sito di e-commerce) e l'ancora atavica reticenza di molti nell'utilizzare la carta di credito per operazioni online? Secondo Montemagno, gli acquisti su mobile sono tendenzialmente incrementali rispetto a quelli condotti via computer ed a fare la differenza entra in gioco la praticità di un sistema (il riferimento è ovviamente a PayPal) che permette di completare una transazione in pochi secondi, evitando i passaggi relativi all'inserimento dei dati personali e della carta di credito ed azzerando i timori che il merchant di turno possa in qualche modo approffitare delle informazioni sensibili del cliente. E non è neppure vero che gli utenti acquistano più da iPad e iPhone che non da device Android: molti operatori italiani, conferma ancora il manager della società americana, hanno ottimizzato i propri siti per gestire attività di e-commerce attraverso terminali basati sul sistema operativo mobile di Google.

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