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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2012 alle ore 08:19.

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«Vengo dal banking, ma il mondo delle startup è più attrattivo», dice Antonino Rindone che a 32 anni è diventato cfo di Beintoo, impresa innovativa con l'intuizione di coinvolgere il pubblico online in campagne promozionali attraverso meccanismi ludici. Ha uffici a Milano e New York: può contare su una sede a Palo Alto, città della Silicon Valley dove sono concentrate startup capaci di allargare i confini al mondo. Beintoo sarà la prima a entrare nell'acceleratore Vodafone xone che lunedì ha tagliato il nastro inaugurale a Milano: è una piattaforma per facilitare lo sviluppo delle imprese grazie ad asset come l'accesso al management dell'operatore di telefonia mobile, le tecnologie di rete, la platea di clienti e il network della distribuzione sul territorio. Ma il progetto è più ampio e risponde a esigenze di internazionalizzazione: costruisce un ponte con la Silicon Valley attraverso l'incubatore gemello Vodafone xone varato un anno fa e affiancato dal braccio finanziario Vodafone Ventures, a differenza dell'Italia dove il gruppo di telefonia mobile non entra nel capitale delle imprese che aiuta a decollare. È la spinta propulsiva a un ecosistema che trova un terreno fertile nel tessuto locale. «Bisogna avere una testa da piccola azienda per lanciare una startup: il mondo delle piccole e medie imprese dovrebbe essere un fornitore forte di quella materia prima», ha osservato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che ha ricordato accordi informali con il Fondo Italiano d'Investimento della Cassa Depositi e Prestiti per stanziamenti indirizzati alle nuove imprese innovative.
«Prevediamo di avere 5-6 startup l'anno», dice Vincenzo Scarlato, head of innovation e new product di Vodafone Italia. A valutare la partecipazione alla piattaforma di accelerazione sono i partner locali di Vodafone xone: l'incubatore Digital Magics e le società di venture capital 360º Capital Partners, Innogest Sgr e Tlcom Capital Llp. Prima del debutto, è iniziata una sperimentazione con il progetto Vodafone Beta: le idee di alcuni dipendenti sono state sostenute con un budget e risorse tecniche esterne, fino a diventare applicazioni software pubblicate sul sito web di Vodafone xone. L'esigenza di piattaforme per lo sviluppo sul territorio e per l'internazionalizzazione è diffusa tra gli startupper. Aldo Daghetta, country manager di Etalia, per un anno e mezzo ha vissuto con fondi personali e, dopo aver bussato a molte porte, ha trovato finanziatori. Non dimentica gli ostacoli affrontati nei mesi precedenti: «Fare una startup in altri Paesi è più facile», commenta Daghetta che ha aperto il centro di sviluppo tecnologico in Svizzera, è presente anche a Milano e vuole sbarcare negli Usa e in Gran Bretagna. Appdoit, invece, ha radici nel capoluogo lombardo e a Cagliari, all'interno di Applix: ha varato il laboratorio per applicazioni software accessibili da dispositivi mobili. Scommette poi sull'espansione nel mercato cinese dove ha accordi con due editori locali e guarda alle opportunità in Sudamerica, Sudest asiatico, Balcani e Turchia.
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gli ecosistemi che favoriscono le nuove imprese
gli indicatori
Startup output index. Indica la somma delle attività imprenditoriali. Dopo Silicon Valley (Sv), Tel Aviv e New York. Ultime Seattle e Santiago
Support Index. Analizza la qualità del sostegno (ricerca fondi, mentorship eccetera). Dopo Sv, Londra e Toronto. Ultime Melbourne, Santiago e Berlino
Funding Index. Misura quanto è diffuso e attivo il capitale di rischio. Prime a parimerito Sv, Tel Aviv, Boston. Ultime Mosca e Santiago
Mindset index. Indaga la mentalità dei fondatori rispetto all'imprenditoria, al lavoro, al rischio. Dopo Sv, Vancouver e Londra.
Performance Index. Misura le performance attuali e potenziali delle società. Dopo Sv, Los Angeles e Toronto. Ultime Singapore e Melbourne
Trendsetter index. Misura la velocità di adeguamento a tecnologie e processi nuovi. Sv e Sidney prime a parimerito. Ultime Singapore e Bangalore
Talent Index. Misura quanto vengono considerate età, educazione, esperienza eccetera. Dopo Sv, Seattle e Los Angeles. Ultima Santiago
Differentiation index. Indica la differenza rispetto a Silicon Valley, considerando dati demografici e tipo di imprese.
Prima Mosca, ultima Boston

le formule
Mercati glocal. Beintoo ha stretto accordi con Alipay, colosso cinese che gestisce transazioni economiche: porta in Estremo Oriente la scommessa di campagne promozionali integrate con la gamification. Negli Usa ha conquistato alleanzecon i colossi del web.

Evoluzioni editoriali. Etalia prevede il debutto tra aprile e maggio: è una startup con sede in Svizzera ma cuore italiano. Prepara una piattaforma per la distribuzione e la produzione di contenuti. E ha in corso trattative con gruppi editoriali in Italia.

Business personalizzati. Una catena di montaggio per applicazioni software su sistemi operativi Android e iOs: Appdoit, varata da Applix, è uno spazio per assemblarle e adattarle alle esigenze degli utenti, come Pmi. Adopera un modello freemium.

il premio
L'«Officina del cambiamento». Sono già arrivate circa 350 idee di startup per participare al premio «Prendi parte al cambiamento». L'iniziativa di Ing Direct, in collaborazione con Nòva24 Il Sole 24 Ore, ha lo scopo di stimolare i singoli a migliorare la collettività. www.prendipartealcambiamento.it

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