Twiplomacy: da Benedetto XVI a Obama la diplomazia oggi si costruisce via Twitter
I social media hanno cambiato il modo di fare politica e di condurre il dibattito sui grandi temi. E con la sua brevità Twitter costringe i personaggi pubblici a una comunicazione molto rapida. Se n'è accorto anche il Papa. Ecco la classifica dei 10 leader più attivi su Twitter - La classifica dei politici italiani su Twitter
a cura di Pierangelo Soldavini5 dicembre 2012
1. Twiplomacy: la diplomazia oggi si costruisce via Twitter
I messaggi brevi di Twitter si sono impadroniti anche della diplomazia e dei rapporti tra Paesi. In questi giorni è Papa Benedetto XVI a tenere banco con la sua discesa in campo nell'arena virtuale della comunicazione in 140 caratteri. Un terreno dove i leader politici si confrontano già da tempo: sono 264 gli account Twitter riconducibili a Governi o leader mondiali che hanno prodotto 350mila tweet a una platea planetaria di poco meno di 52 milioni di follower. Destinati a crescere velocemente, visto che solo il nuovo account personale del Pontefice ha già raccolto più di mezzo milione di "seguaci" in neanche due giorni dal suo lancio.
La geopolitica dei tweet, così come è rappresentata nel nuovo report Twiplomacy messo a punto dal colosso globale delle pubbliche relazioni Burson-Marsteller, registra un buco nero sulla Cina, con la totale assenza nel microblogging dei politici cinesi. Ma questo non può rappresentare una sorpresa alla luce della scarsa trasparenza di Pechino. È però tutta l'Asia a essere scarsamente rappresentata: solo poco più della metà dei governi o dei capi di Stato della regione ha un account verificato. Solo l'Oceania (14%) fa peggio. L'Africa arriva al 60% mentre le Americhe e l'Europa hanno percentuali tra il 75 e l'83 per cento.
Se i social media invitano all'interazione, il rapporto di Burson-Marsteller evidenzia come i leader globali non sfruttino appieno le potenzialità di connessione. Quasi la metà di loro non segue nessuno dei suoi pari, un quarto risulta come follower di Barack Obama e della Casa Bianca, i quali però a loro volta seguono solo tre colleghi: il premier norvegese Jens Stoltenberg, il premier inglese David Cameron e e il russo Dmitry Medvedev. Il presidente dell'Unione europea Herman van Rompuy è il campione di connessioni, risultando follower di undici "colleghi" seguito dal premier australiano Julia Gillard.
Se tutti vogliono apparire su Twitter, sono solo una trentina i leader che scrivono di loro pugno i tweet e che lo fanno regolarmente. Tra questi figurerà anche Benedettpo XVI: le sue "pillole di saggezza", come sono state indicate dal Vaticano, saranno viste e approvate direttamente da lui. Anche se non sarà poi Papa Ratzinger a schiacciare il tasto per metterli in rete.
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