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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2012 alle ore 09:01.
di Giuditta Mosca
Anno nuovo, Facebook nuovo. Dopo la rivoluzione Instagram, altro servizio marchiato Zuckerberg, c'è aria di grandi cambiamenti anche sul principe dei social network; a partire dal prossimo mese di gennaio nel flusso di feed verranno inseriti dei filmati pubblicitari in modalità "autoplay" ovvero che non necessitano l'intervento dell'utente per iniziare, esattamente come capita su una quantità di altri siti web.
Si tratterà ovviamente di pubblicità focalizzate sui gusti e le preferenze degli utenti e invaderanno sia la versione desktop sia quelle per device mobili, restano dei nodi da sciogliere che riguardano sia la trasmissione dell'audio sia la durata degli interventi pubblicitari che non dovrebbe superare i 15 secondi.
La mossa commerciale è palese, Menlo Park vuole accaparrarsi una parte dei budget che le aziende destinano agli spot televisivi. Emerge però un'altra tendenza meno immediata ma non meno scontata: saranno gli inserzionisti, esponendo le proprie preferenze, a sciogliere i quesiti che aleggiano ancora in casa Zuckerberg ma non quel miliardo di utenti tanto preziosi e silenti che, non partecipando alle ultime votazioni indette da Facebook, si sono di fatto esclusi dal potere di esprimersi riguardo a decisioni come queste.
È probabile che i primi effetti si vedranno con qualche settimana di ritardo rispetto al mese di gennaio: è infatti poco veritiero pensare che i feed back degli inserzionisti possano essere raccolti e analizzati nel giro di pochi giorni. Resta però il fatto – ineluttabile –che Facebook sta cambiando forma e fisionomia, puntando tutto su quel ricco bacino di potenziali clienti la cui presenza sul social è letteralmente una miniera d'oro. I dubbi di Facebook sono di natura tecnica e di forma ma non contemplano la possibilità di perdere affezionati, a meno che una diminuzione delle frequentazioni non sia già stata messa in conto e definita accettabile.
Gli attori si snodano lungo un triangolo in cui un lato è rappresentato da Facebook, gli altri due sono invece percorsi dagli inserzionisti e dalle agenzie pubblicitarie. Il miliardo di utenti, disposto nell'area del triangolo, resta in balìa delle decisioni dei vertici. Tutto già visto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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