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Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2013 alle ore 07:37.

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Kirk Skaugen, vice presidente del gruppo PC client per Intel. (Reuters)Kirk Skaugen, vice presidente del gruppo PC client per Intel. (Reuters)

A Las Vegas, alla più grande fiera del mondo di elettronica di consumo c'è anche Intel. In una edizione dominata da Qualcomm, Nvidia, Arm e da chi di mestiere produce architetture e software per device mobili Intel riafferma la sua volontà di voler giocare la sua partita. Il più grande produttore di chip al mondo ha riaffermato dal palco del Mandalay Hotel la sua fiducia per l'industria dei pc, data da tutto in grande difficoltà, senza tirarsi indietro sul terreno dei dispositvi mobili.

La prima novità è rappresentata da una nuova famiglia di processori Atom (nome in codice Lexington) nati per smartphone low cost (1,2 Ghz il chip z2420) indirizzati ai paesi emergenti come Asia e America Latina. Acer, Safaricom e Lava hanno già accettato di produrre telefonini con questi nuovi processori che vuole essere a tutti gli effetti uno "smartphone", almeno così affermano i manager di Intel. L'offensiva del colosso di Santa Clara vuole però aggredire anche il mercato più competitivo quello dei processori per smartphone e tablet, quello per intenderci di cui secondo Strategy Analytics detiene una quota dello 0,2%.

Una scelta questa obbligata alla luce del calo annuale del mercato dei pc (-8,6% nel terzo trimestre secondo Idc) dove Intel resta regina. Proprio per i tablet è nato Bay Trail, il nome dei primi Atom Quad Core che arriveranno sul mercato a Natale di quest'anno. Realizzati con processo produttivo a 22nm, sulla carta nascono per raddoppiare le prestazione dei Clover Trail attuali, promettono autonomia superiore alla concorrenza e hanno un design che permetterà di abbassare lo spessore dei tablet a 7 millimetri. Su questo segmento di mercato, quello dei tablet e degli ultrabook Intel si gioca la sua partita.

Un annuncio in questo senso è stato il passaggio del terza generazione di processori "Ivy Bridge" a 7 watt (prima erano a 10 watt). Saranno presto montati sui tablet-laptop ibridi di Lenovo e Acer. Solo un accenno invece a Haswell, il nome in codice dell'architettura x86 di undicesima generazione sviluppata da Intel per i propri microprocessori. Qualche effetto speciale Intel lo ha riservato alla fine della conferenza presentando un tavolo desktop, uno schermo per giochi di gruppo capace di rilevare ben dieci dita contemporaneamente. E una camera che promette di dotare il computer di sensi. In sostanza riconoscerà i muscoli del viso, ascolterà la voce e rileva le dita della mano. Pare una sorta di Kinect potenziata. Ma tuttosommato sembra un divertissement. Il mercato è mobile, Intel lo ha capito.

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