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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2013 alle ore 14:06.

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L'aggettivo al centro del dibattito è "economico": il capo del marketing di Apple, Phil Schiller, dice in un'intervista al quotidiano cinese Shanghai Evening News che non sarà prodotto un iPhone "economico", come scritto dal Wall Street Journal. È stato il trampolino di lancio per alimentare discussioni sul web. Ma l'interpretazione delle sue affermazioni resta complessa in assenza di ulteriori chiarimenti da parte dell'azienda di Cupertino.

A sollevare ulteriori dubbi arriva l'agenzia di stampa Reuters: era stata tra le prime a diffondere la notizia e ha scritto che in seguito le informazioni emerse dall'articolo dello Shanghai Evening News sono state modificate in modo sostanziale, senza però aggiungere altre spiegazioni.

Le voci sul debutto durante l'anno in corso di un iPhone meno costoso settimana scorso si erano unite a speculazioni sulle negoziazioni con un operatore di telefonia mobile negli Stati Uniti. Inoltre, in Cina continua il decollo delle vendite di smartphone che a loro volta hanno accelerato la diffusione di Android, il sistema operativo sviluppato da Google. È un rapido incremento trainato soprattutto da dispositivi mobili a bassissimo costo, fabbricati da aziende dell'Estremo Oriente che hanno ampliato i confini di un mercato con vaste prospettive di crescita. Ma Schiller nell'intervista al quotidiano cinese, secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters, osserva che non sarà lanciato un iPhone meno dispendioso per raggiungere fasce più ampie di pubblico.

Inoltre, l'ipotesi diffusa in precedenza indicava l'uso di "componenti più economici": Schiller ricorda che in ogni prodotto di Apple viene adoperata la migliore tecnologia disponibile. Ribadisce, quindi, di non cedere terreno sulla qualità. Eppure non sembra chiudere del tutto la porta a una versione di iPhone con un prezzo inferiore. In sostanza, Schiller esclude l'arrivo di smartphone low cost Apple, ma non l'arrivo di un iPhone più economico dell'attuale.

A delineare altri elementi del contesto è anche il recente viaggio a Pechino di Tim Cook, amministratore delegato di Apple. Ha previsto che la Cina sarà il primo mercato per l'azienda di Cupertino. E ha continuato i colloqui con China Mobile, il più grande operatore di telefonia mobile al mondo con circa 700 milioni di utenti: è l'unico entro i confini nazionali a non avere un pacchetto di offerte con iPhone. Un mese fa ha stretto un accordo con Nokia per la commercializzazione del Lumia 920T. Inoltre China Mobile adopera un network 3G con Td-Scdma che richiederà, quindi, una versione adatta di iPhone. Cook ha una lunga esperienza di trattative in Estremo Oriente: ha contribuito a costruire il successo di Apple anche grazie alla sua capacità di gestire con estrema efficienza la catena di fornitori asiatici. E da Pechino può aprire altri orizzonti.

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