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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2013 alle ore 14:42.
Quello di 99designs è uno spazio per gare creative: al momento partecipano 7197 italiani su 200mila iscritti nel mondo. Che attraverso le competizioni hanno un'opportunità di proporre idee per loghi, siti web e biglietti da visita. È una piattaforma nata in Australia e sfida altri rivali come Crowdspring in una partita globale nello sviluppo di idee. Dal 2008 ha allargato i suoi confini agli Stati Uniti e poi negli ultimi cinque mesi ha accelerato in Europa, prima in Germania e successivamente in Francia.
È appena arrivata in Italia dove ha lanciato "99designs Loves Italian Startups!", in collaborazione con Startupbusiness: 9 startup selezionate tra le proposte pervenute potranno varare in modo gratuito un contest.
A farsi strada sulla piattaforma è stato anche un designer italiano, Giulio Rossi. Ha vinto la gara per immaginare un tatuaggio destinato al cantante Bon Iver. Secondo stime informali un utente in media può guadagnare circa 300 dollari per ogni competizione vinta, ma non sono rare remunerazioni molto più elevate. "Per alcuni designer è la prima fonte di reddito", ricorda Giulia Depentor, country manager per l'Italia di 99designs.
A dicembre il laboratorio creativo ha distribuito nel mondo 960mila euro. In precedenza ha ricevuto finanziamenti anche da Accel Partners: è il gruppo di venture capital che aveva intuito fin dagli inizi le opportunità di Facebook durante la metà degli anni Duemila. Giulia Depentor era nel team di 12designer, una startup tedesca acquisita da 99designs quando è sbarcato in Germania. Dopo la laurea in scienze politiche e relazioni internazionali all'università di Padova ha trascorso un anno a Parigi dove ha lavorato per Violet: era la società che aveva commercializzato i coniglietti Nabaztag, precursori della diffusione sul mercato dei progetti di "internet of things". Poi è stata per sei mesi a Barcellona e in seguito si è trasferita a Berlino, considerata la capitale europea delle startup.
Quello del crowdsourcing resta un territorio in continua evoluzione. Una frontiera è il microtasking: significa assegnare un compito a una persona, remunerato con denaro o in modo simbolico. Negli ultimi anni sono riuscite a trovare uno spazio in espansione alcune piattaforme globali e locali capaci di riunire gli sviluppatori software in community dove le aziende sottopongono quesiti per il problem solving.
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