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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2013 alle ore 20:20.

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Quella pubblicata dal social network Foursquare è una mappa illuminata da 500 milioni di punti bianchi: corrispondono alle segnalazioni di persone che hanno condiviso un messaggio di checkin. È un gesto che, semplificando, equivale a dire agli amici "mi trovo qui". Diventa un'occasione per iniziare una conversazione con altri e incontrarsi. In tre mesi i checkin nella rete sociale online sono stati mezzo miliardo, inviati da ogni angolo del globo. Fino a ricostruire una cartina geografica dove emergono Europa, Stati Uniti, Giappone e alcune nazioni del Sud-est asiatico.

Non è stato Foursquare a inventare il checkin, ma ha trasformato l'intuizione di una nicchia di utenti in una pratica comune. Tanto che altri social network si sono presto ispirati all'idea: anche i loro iscritti indicano in quale luogo sono oppure cercano i loro amici nei dintorni. Dopo il decollo Foursquare non è più sotto i riflettori come prima. Eppure negli ultimi anni ha coinvolto una vasta comunità. Gareggia con Yelp per contendersi il pubblico di utenti online: è uno spazio per recensioni consultato soprattutto negli Stati Uniti.

Ma a facilitare l'uso dei checkin saranno anche i dispositivi mobili dotati di Nfc (Near field communication): sono tecnologie contactless che, a una distanza di pochi centimetri, abilitano lo scambio di dati e i micropagamenti presso i pos. Se gli utenti avvicinano i loro smartphone a uno smart tag Nfc, grande all'incirca quanto un francobollo, possono attivare in modo istantaneo la pubblicazione di un messaggio nei social network come Facebook e Twitter. Secondo le previsioni della società d'analisi Gartner il 10% dei pagamenti su piattaforme mobili entro il 2015 avverrà attraverso Nfc.

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