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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2013 alle ore 19:42.

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(Corbis)(Corbis)

Organizzarsi, aggregarsi. Per poi proiettarci sui mercati internazionali delle tecnologie "verdi" massimizzando i non pochi pregi mostrati dalle imprese italiane del settore. Le istituzioni, insieme alle maggiori organizzazioni imprenditoriali, stringono i tempi. Ed ecco che al road show sugli strumenti di incentivazione pubblica per la green economy (si veda anche Tutte le carte nascoste da giocare per l'economia verde) si affianca il "Cleantech forum Italy", la rete di imprese dedicata all' innovazione in campo ambientale per presentarsi sul mercato internazionale.

All'università romana Luiss la presentazione a cura degli artefici: il ministero dell'Ambiente, l'Ice (l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane), il network internazionale Cleantech Group e Area science park di Trieste. Le ambizioni non mancano. In Europa ma anche in paesi dove lo sviluppo è rapido, come le opportunità: la Cina, l'India, il Brasile. «Abbiamo – rimarca il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini – qualche centinaia di migliaia di imprese che esportano già. Ora i finanziamenti che vanno cercati sui mercati internazionali, dove si possono trovare investitori interessati alle tecnologie pulite».

Primo passo, la rete
Primo passo: la nascita della rete delle imprese italiane, puntando anche allo scambio di informazioni sui progetti nazionali ed europei. Tra le grandi aziende già coinvolte Ansaldo Energia, Ducati Energia, Enel ed Enel Greenpower, Falck Renewables, Magneti Marelli, Mossi e Ghisolfi, Novamont, Solergy, Versalis. Con un appello di Clini al prossimo Governo perché «garantisca un seguito a tutto il lavoro svolto» sull'onda dell'incontro già svolto a Washinton, seguito dall'appuntamento romano di ieri, a cui farà seguito a marzo una nuova tappa a San Francisco.
Intanto «la collaborazione con il ministero dell' Ambiente per l'implementazione del programma per la diffusione delle tecnologie ambientali Made in Italy - fa rilevare il presidente dell'Agenzia Ice, Riccardo Monti - ha reso possibile, attraverso i cosiddetti "desk ambiente" costituiti dall'Ice nelle sue sedi nel mondo, l'applicazione delle tecnologie più innovative ad aree di intervento dagli enormi potenziali di miglioramento: dall' agricoltura all'industria fino alla tutela ambientale nelle aree urbane densamente popolate».

Energia in avanguardia
Tra i settori che possono offrire ottime opportunità quelli della geotermia e dell'energia marina «con accordi che guardiamo molto da vicino e che ci vedranno protagonisti nei prossimi mesi» sottolinea Francesco Starace, amministratore delegato di Enel Green Power. Ma in prima fila c'è una nutrita rappresentanza di aziende ben qualificate. É il caso, ad esempio, di Beta Renewables, leader nella produzione di carburanti e prodotti chimici da fonti rinnovabili, joint venture nata nel 2011 tra ChemTex, società di ingegneria e ricerca del Gruppo Mossi&Ghisolfi, e il fondo Usa Tpg. La sua tecnologia "Proesa" è all'avanguardia per la produzione di bioetanolo di seconda generazione.

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