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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2013 alle ore 08:12.
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Priorità a scuola, sanità, e-commerce
Nella piattaforma Pd per l'Italia digitale un ruolo centrale è riservato alla scuola (oggi solo il 15% delle aule è connesso in rete). Si punta a 3 miliardi nella programmazione dei fondi Ue 2014-2020 per portare fibra ottica nelle scuole e nelle strutture sanitarie. Tra le priorità anche l'e-procurement, «arrivando almeno al 30% dell'acquisto di beni servizi della Pa in 3 anni», e l'e-commerce da sviluppare anche attraverso incentivi mirati. Marco Meloni, responsabile riforme, Pa e ricerca del Pd, mette in luce il metodo: «Abbiamo scelto la strada della consultazione pubblica online, con l'auspicio di coinvolgere tutti i soggetti interessati a dare un contributo fattivo». Tra le idee del Pd, anche l'adozione di un provvedimento analogo al Freedom of information act degli Usa per assicurare ai cittadini il pieno diritto alla possibilità di consultare online tutti i documenti della Pa. Puntare sul seed capital
Per il Pd vanno corretti alcuni punti del pacchetto Passera sulle startup, «troppo limitanti e restrittivi, con l'obiettivo di alleggerire il carico burocratico». È urgente inoltre dare attuazione alle agevolazioni fiscali già previste per il 2013, 2014 e 2015. Va introdotto anche in Italia il seed capital per nuove imprese, specie quelle generate da università, centri di ricerca, e spin-off di gruppi industriali italiani. Sulla rete tlc «interesse nazionale»
Nelle idee di Pier Luigi Bersani bisogna rilanciare gli investimenti in fibra ottica. L'idea è sviluppare «un piano infrastrutturale "straordinario", che sappia modulare e integrare gli investimenti pubblici a fondo perduto con quelli di investitori, pubblici e privati». Anche indirizzando «i comportamenti degli operatori per fare sì che prevalga l'interesse nazionale». pdl - lega
Cambio di governance
Saranno ridefinite le responsabilità per la realizzazione dell'Agenda digitale riportando la regia alla sola presidenza del Consiglio mentre attualmente l'Agenzia risponde a quattro ministeri. Silvio Berlusconi inoltre non esclude l'idea di tornare a «un viceministro per l'economia digitale, da delegare all'interno del ministero dello Sviluppo economico». Saranno definite nuove regole per il commercio elettronico e per i pagamenti online: benefici fiscali e contributivi per le imprese italiane che utilizzano soluzioni digitali per ampliare i mercati di riferimento e che ottengono una certificazione di affidabilità e di accessibilità dei servizi online. Completamento del progetto Scuola 2.0 «per un uso intelligente dei contenuti digitali a favore della didattica, attraverso la diffusione dei libri di testo e degli ausili didattici in formato digitale». Nuovi requisiti per le imprese innovative
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