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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2013 alle ore 15:51.

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I due buchi sul suolo marziano effettuati dalla sonda Nasa Curiosity grazie al piccolo trapano di cui è dotata.I due buchi sul suolo marziano effettuati dalla sonda Nasa Curiosity grazie al piccolo trapano di cui è dotata.

Povero Marte. Il rosso pianeta della guerra, nella mitologia, è di nuovo sotto assedio gli americani lo trivellano senza pietà, gli indiani entro l'anno spediranno un satellite per studiarlo in vista di un futuro atterraggio, un privato sempre americano ci vuole mandare un satellite con rover pure lui. Per non parlare poi di noi europei che nel 2018 ci manderemo un costoso e incredibilmente sofisticato laboratorio di chimica per analizzare le sue rocce e sabbie, corredato da un trapano, di costruzione italiana, che arriverà fino a 2 metri sotto la crosta marziana.

Andando con ordine, Curiosity, il rover Nasa che da mesi è sul suolo di quel pianeta, ha finalmente provato il trapano di cui è dotato. Non va molto in profondità, pochi centimetri, ma è la prima volta che si "buca" Marte per analizzare quel che c'è subito sotto la crosta. Le immagini delle perforazioni e dello speciale cucchiaio con cui Curiosity ha raccolto la manciata di sabbia marziana ottenuta dalla trapanazione del suolo ci rassicurano sull'esito dell'operazione e nei prossimi giorni sapremo di cosa è fatta quella sabbia grigiastra.

Il campione proviene da una roccia sedimentaria, a grana fine, chiamato "John Klein", intitolata alla memoria di un vice direttore del progetto Mars Science Laboratory.

Nel frattempo il Presidente indiano Pranab Mukherjee ha ribadito in un discorso ufficiale l'importanza per il Paese della missione a Marte prevista per quest'anno. Un satellite partirà, probabilmente a novembre, per il pianeta e gli orbiterà attorno, da una quota di circa 500 chilometri, per mesi per studiarlo a fondo. Obiettivo procurarsi immagini e topografia dettagliata per il futuro atterraggio su Marte di un rover indiano, della grandezza della piccola automobile Tata nano, è stato specificato con una punta di orgoglio nazionale. L'India ha un piano spaziale ben consolidato, attivo dal 1963, ottime capacità di lancio, anche l'Italia ha spedito il satellite "Agile" dall'India grazie ai costi notevolmente inferiori agli altri Paesi. Per avere un'idea il satellite di cui stiamo parlando costerà solo 83 milioni di dollari, niente a che vedere coi prezzi americani o europei. Dopo la Luna, raggiunta nei mesi scorsi, l'India punta a diventare il terzo Paese, con USA e Russia ad arrivare così lontano nello spazio. Previsto anche il lancio di astronauti per il 2015.

L'Oriente si sta quindi avviando a grandi passi a prendere la scena anche in questo campo, basta pensare che la Cina, oltre a voli umani orbitali, con relative passeggiate fuori dal veicolo, Stazione Spaziale cinese in perfetta forma, tutti gradini saliti negli ultimi 5 anni, attualmente ha la maggiore capacità di lancio al mondo: quasi un satellite alla settimana, come prendere l'autobus insomma. Per fortuna che il piano europeo, molto contrastato negli anni scorsi, per la missione Exomars è finalmente partito: nel 2016 e poi 2018 manderemo di emissioni su Marte, in partnership con la Russia. La seconda porterà sul Pianeta il rover Europeo, la macchina più perfezionata mai concepita per lo studio di un pianeta. Vanto del nostro Paese, che contribuisce pesantemente al budget della missione, è lo speciale trapano che forerà il suolo marziano fino a due metri, per prelevare campioni da analizzare con il vero e proprio laboratorio di chimica fisica che Exomars porta entro di sé.

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