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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2013 alle ore 08:18.

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Nella Silicon Valley c'è un crescente interesse verso un fenomeno al quale abbiamo iniziato ad assistere già da qualche tempo: la maturità della post-pc era. Con questo termine si intende un trend di mercato con il quale le vendite dei dispositivi mobile (tablet, smartphone) ha superato le vendite dei pc. La disponibilità di dispositivi in mobilità apre nuovi scenari di utilizzo e nuovi bisogni. Il motto è Mobile First, una delle buzz word, di conio più recente, provenienti dalla Silicon Valley, come abbiamo constatato lo scorso gennaio, in qualità di membri di una delegazione italiana di professionisti nel settore dell'istruzione e delle aziende It, il sottoscritto, Giuseppe Catalfamo e Mauro Mezzenzana, ricercatori di Lab#Id. Con Mobile First si indica la strategia di approccio al mercato che consiste nell'offrire il proprio prodotto o servizio tramite il canale mobile invece di quello più tradizionale, che consiste nel lanciare il prodotto o servizio sul sito web e in seguito scegliere di espandersi ad altre piattaforme.
Oggi le startup tendono a proporre meno soluzioni basate su sistemi esclusivamente cloud-based. La nascita del trend è dunque dovuta alla complementarietà della diffusione di servizi cloud e alla convinzione che il mobile sia il mezzo principale sul quale investire, che in prospettiva porterà le fette di mercato più rilevanti. Come dimostra la storia di Andrea Pili, 38 anni, imprenditore nel settore del booking online con il tour operator online Sardegna.com e con la società di internet marketing, Axis Srl. Da gennaio è Ceo & Founder di Movigo Inc con sede proprio a San Francisco. Una startup basata sui geo-location service e i social network. Da un'idea nata nel 2008, ha valutato di aprire la Corporation nel momento giusto e nel posto giusto. «Questa volta ho preferito aspettare – racconta Pili –. Fare il first mover non sempre può rivelarsi un'arma vincente. Questo era il momento giusto per creare uno strumento che individua gli amici vicino a te e non solo. Idea semplice e banale, ma con risvolti futuri molto interessanti che solo in Silicon Valley potevano essere compresi a fondo. E allora ho deciso di fondare la mia quinta azienda a San Francisco. Anche perché penso che gli imprenditori italiani siano più agevolati in Silicon Valley. Le radici con il nostro Paese, la nostra esperienza, cultura e voglia di fare sono incommensurabili rispetto ad altri. Qui se sei smart, ti aiutano tutti».
La Silicon Valley, che abbiamo visitato, ci ha lasciato con un ultimo paradigma tecnologico che prenderà piede nei prossimi anni: internet of things. Cioè l'impiego diffuso di tecnologie di identificazione automatica e di sensori, in contesti produttivi o sociali, che abilitano la raccolta e la trasmissione automatica di parametri ambientali e dati digitali. Le tecnologie mobile e le reti di sensori diverranno pilastri fondamentali di ecosistemi digitali a supporto dell'industria, nella smart factory, e della società, nella smart community.
Ingegnere, senior researcher
e project manager di Lab#Id
presso Liuc, Università Cattaneo
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