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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2013 alle ore 12:44.

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È entrato a far parte delle nostre vite in modo prepotente negli anni a cavallo fra il 1990 e il 2000. Oggi il telefono cellulare non è più un oggetto da ricchi, da imprenditori e top manager. Il progressivo calo dei prezzi ne ha fatto un prodotto di massa: dagli 8 agli 80 anni, ce l'hanno un po' tutti. I più economico arrivano a costare anche venti euro.
Eppure la prima telefonata da cellulare non è cosa del decennio scorso. Tutt'altro.

Era il 3 aprile del 1973 (quarant'anni fa) quando dalla Sesta strada di New York, davanti all'ingresso di un Hilton hotel, partì la prima chiamata da un dispositivo mobile. Era un DynaTAC 8000X, un cellulare non proprio telefonino. Un apparecchio scomodo e pesante, dal peso considerevole (oltre un chilogrammo), eppure in grado di cambiare il mondo. Perché senza alcun dubbio quella chiamata proiettò il mondo verso la telefonia mobile.

La telefonata
La storia della prima telefonata da cellulare ha un risvolto curioso. Perché la conversazione partita dal famoso DynaTAC 8000X non fu fra due anonimi utenti, ma fra i due più grandi competitor del settore mobile dell'epoca. E fu Martin Cooper, project manager della Motorola, a comporre il numero del suo principale rivale Joel Engel, capo dei "Bell Labs": «Ciao Joel, sono Marty. – gli disse - Ti sto chiamando da un telefono cellulare, un vero cellulare portatile». Cooper era arrivato per primo, e la prima telefonata da cellulare della storia si consumò così, con uno sberleffo fra manager concorrenti.

Un progetto lungo 19 anni
Martin Cooper attendeva quel giorno da 19 anni, e cioè da quando (era il 1954) Motorola decise di assumerlo affidandogli un progetto destinato a cambiare il mondo. Nel 1973, dopo investimenti milionari da parte dell'azienda di Chicago, le idee di quel ragazzo di origini ucraine portarono i frutti sperati.

Tuttavia, il DynaTAC 8000X (primo cellulare della storia), fu messo in commercio solo una decina d'anni dopo. Un "mattone" (lo definivano anche così ndr) dal oltre un chilo e dal prezzo esorbitante: circa quattromila dollari. Non aveva display e la batteria, nonostante le dimensioni durava non più di mezz'ora. Caricarlo, invece, era un'agonia lunghissima. Un lontanissimo parente, insomma, degli smartphone dei nostri giorni.

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