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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2013 alle ore 18:29.

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Uno dei tessuti umani prodottiUno dei tessuti umani prodotti

Sfruttando una stampante 3D è stato prodotto un materiale con proprietà simili a quelle dei tessuti umani. Il nuovo materiale consiste di un reticolo di microscopiche gocce d'acqua racchiuse all'interno di una pellicola di lipidi, e sarebbe in grado di svolgere alcune delle funzioni tipiche delle cellule corporee.
È il risultato di una ricerca diretta dal professor Hagan Bayley del dipartimento di Chimica dell'Università di Oxford, i cui risultati sono stati pubblicati su Science.

Il tessuto creato non è alla portata delle comuni stampanti 3D, perciò ne è stata costruita una ad hoc dal dottorando Gabriel Vilar. Il tessuto realizzato per l'esperimento è costituito da 35.000 gocce di 50 micron di diametro (circa cinque volte più grandi di una cellula umana), formate da due diversi tipi di liquido. Nulla però impedirà in futuro di creare tessuti con gocce più piccole, più numerose e di un maggior numero di tipologie, riproducendo così in modo ancora più dettagliato e fedele le caratteristiche dei tessuti umani.

È anche possibile stampare le gocce in modo tale che, creando una differenza di pressione osmotica che generi trasferimenti d'acqua da una goccia all'altra, il tessuto si ripieghi nella maniera voluta (un meccanismo simile a quello che causa i movimenti muscolari). Questo permette di creare forme, come per esempio una sfera cava, che non sarebbero riproducibili direttamente da una stampante. È inoltre possibile stampare pori proteici che mettano in comunicazione le gocce, generando percorsi in grado di trasmettere segnali elettrici come fanno le cellule nervose.

In definitiva, diventa possibile produrre un materiale che non è una copia fedele dei tessuti umani, ma è dotato di alcune delle loro proprietà. Si tratta di una strada che per certi versi presenta minori difficoltà rispetto, per esempio, alla creazione di tessuti a partire da cellule staminali, dato che il tessuto artificiale sarebbe privo di un genoma e della capacità di riprodursi. Potrebbe essere usato per realizzare organi artificiali in grado, per esempio, di rilasciare medicinali nella maniera voluta, o di imitare altre selezionate proprietà dei tessuti umani.

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