Dalle ricerche di Rubbia un metodo sostenibile per produrre idrogeno

L'uso di motori a idrogeno è una delle soluzioni che vengono proposte per avere una mobilità sostenibile. Tuttavia, se è vero che bruciare idrogeno non genera gas serra, non si può dire altrettanto della sua produzione. L'estrazione di idrogeno dal metano, infatti, ha come naturale sottoprodotto la generazione di CO2, di cui è già responsabile per il 5% delle emissioni globali.

Per questo motivo si sta tentando di sviluppare una tecnologia industriale in cui il metano venga invece decomposto termicamente in idrogeno gassoso e carbonio in forma solida, in modo che quest'ultimo non si disperda nell'atmosfera. Di questo si sta occupando il Karlsruhe Institute of Technology in collaborazione con lo Iass, l'Istituto di studi avanzati sulla sostenibilità attualmente presieduto da Carlo Rubbia, lo scienziato italiano premio Nobel per la fisica.

Il metodo nasce da una ricerca condotta allo Iass da Rubbia insieme ad Alberto Abànades, nel corso della quale il metano è stato decomposto in idrogeno e carbonio ad alte temperature all'interno di un reattore in fase gassosa. Il difetto di questo metodo era che il carbonio formatosi andava a depositarsi sulle pareti del reattore, intasando presto i tubi per l'estrazione dell'idrogeno e rendendo impossibile un funzionamento prolungato, su cui potesse basarsi un processo industriale.

La soluzione trovata dal Kit presso il Kalla (laboratorio per lo studio dei metalli liquidi) è quella di far gorgogliare il metano attraverso un reattore cilindrico, alto mezzo metro e del diametro di alcuni centimetri, pieno di metallo fuso riscaldato fino a 1.000 °C. Il calore del metallo fa decomporre le minuscole bollicine di metano in idrogeno e carbonio, e quest'ultimo si deposita sulle pareti delle bollicine e viene trasportato verso l'alto, senza accumularsi all'interno. Dopo aver costruito il reattore, i ricercatori del Kitlo useranno per studiare i percorsi di reazione e per determinare i materiali e le tecnologie da usare per filtrare il carbonio e utilizzare il processo in modo continuo e su larga scala.

©RIPRODUZIONE RISERVATA