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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2013 alle ore 18:27.

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Dopo foto e video il sito di microblogging più seguito del mondo, Twitter, è prossimo ad aggiungere anche musica in streaming (di moda, ultimamente, con l'esplosione di Spotify) all'elenco delle sue opzioni. I rumor non sono ancora confermati, ma è spuntata la pagina web "music.twitter.com" in cui su sfondo nero campeggiano l'hashtag #music, il simbolo di Twitter e il pulsante "sign in". Login che - se effettuato - chiede l'autorizzazione per entrare in qualcosa chiamato "Trending Music Web", senza poi consentire altro (per ora).

C'è poi anche la notizia dell'acquisto di We Are Hunted, una softwarehouse di San Francisco, ad alimentare le voci che vorrebbero la popolare piattaforma di messaggi avviata verso la creazione di un proprio servizio musicale. We Are Hunted, che ha la sua base a San Francisco, è stato lanciato nel 2007 in Australia e consente ai suoi utenti di seguire i trend e gli artisti emergenti. «Non c'è dubbio che Twitter e la musica vanno d'accordo», si legge in un comunicato sul sito wearehunted.com.

Secondo AllThingsD il nuovo servizio potrebbe essere lanciato proprio in questo fine settimana, nel corso del festival musicale di Coachella in California. Le indiscrezioni dicono che agli utenti sarà consentito di ascoltare clip musicali attraverso un'app utilizzando servizi di altre compagnie, guardando video da Vevo, servizio operato da Universal Music e Sony.

Dal "just setting up my twttr" pubblicato nel 2006 dal co-fondatore Jack Dorsey (gli altri sono Evan Williams e Biz Stone), Twitter ne ha fatta di strada, collezionando novità impensabili fino al giorno prima, come i tweet dallo spazio o del Papa. I cinguettii in rete hanno appena compiuto sette anni e oggi sono 200 milioni gli utenti attivi che pubblicano ogni giorno più di 400 milioni tweet.

Twitter ha cambiato volto, logo, aggiunto decine di potenzialità espressive, spesso su input dei suoi utenti: pochi sanno che gli hashtag (#) e le menzioni (@) nascono da una consuetudine degli utilizzatori di Twitter e solo poi sono stati adottati come convenzione dalla piattaforma. Negli anni sono arrivati i link e gli 'short link' al web, la posizione geografica, i tweet sponsorizzati, il pulsante per condividere immediatamente i contenuti del web, la possibilità di individuare gli argomenti più discussi in un dato momento e in un dato luogo (proprio oggi altri 160 fra Paesi e città si sono aggiunti ai Trending Topic) e poi le foto con tanto di ritocco, stile Instagram. Quest'anno ha esordito anche Vine, per girare e condividere video-lampo di 6 secondi.

L'ultima grossa novità, però, potrebbe concretizzarsi, si diceva, nel weekend: secondo il blog AllThingsD del Wsj è imminente l'annuncio di 'Twitter Music', app che consentirebbe di seguire artisti e canzoni preferite, come Spotify o Rdio. Voci che dal quartier generale nessuno commenta, ma che sono rafforzate da alcuni tweet pescati in rete, come quello del conduttore di American Idol, Ryan Seacrest, che dice di essere alle prese con la nuova app, e dalla pagina "music.twitter.com".

Twitter non è solo intrattenimento. Anche il suo ruolo nel panorama informativo si è evoluto: spesso il microblog arriva prima delle agenzie di stampa grazie a utenti qualsiasi che vivono l'evento e lo condividono tempestivamente con un tweet. Le bufale però si diffondono altrettanto velocemente. Ma la controverifica della rete è sempre puntuale e impietosa.

Definito insieme agli altri social network come una delle "armi" più efficaci per promuovere la democrazia nel mondo, Twitter è stato anche uno dei simboli delle rivolte in Nord Africa e Medio Oriente e l'hashtag #Jan25 delle rivolte di piazza Tahrir in Egitto (2011) è entrato nella storia.

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