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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2013 alle ore 16:56.

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Per il web il 30 aprile del 1993 è una tappa significativa: il Cern rende accessibili in pubblico dominio alcuni strumenti decisivi nell'espansione di una rete creativa che avvolgerà il mondo. È nell'istituto di ricerca a Ginevra che due ricercatori, Tim Berners-Lee e Robert Cailliau, hanno guidato un piccolo gruppo di pionieri nello sviluppo delle prime tecnologie del web. Come spiega un documento del 1993 venivano rilasciati in pubblico dominio il W3 basic client, il W3 basic server e una library di codici.

Un successo inatteso
La scelta del Cern accelera la diffusione globale del World wide web che per la prima volta era stato descritto da Tim Berners-Lee alla fine degli anni Ottanta. All'inizio, però, deve confrontarsi con rivali come Gopher che poteva contare su una comunità molto più ampia di sostenitori, ma nei primi mesi del 1993 introduce un modello a pagamento mentre il World wide web raccoglie consensi fra gli esperti di information technology ed è gratuito. In occasione del ventennale il Cern ha avviato un'iniziativa per ricostruire il primo sito web, progettato con il sistema operativo del Nextstep che sarà alla base del Mac Os X.

Esplorazioni su internet
Nei primi anni Novanta i browser visuali come Mosaic facilitano la navigazione online fino a renderla accessibile fuori dal perimetro dei laboratori e arrivare anche nelle case degli utenti. È il trampolino di lancio di una prima ondata di startup: il browser Mosaic confluirà in Netscape che a sua volta è alle radici di Mozilla Firefox.

Nessuno aveva previsto quali sarebbero state le conseguenze: nei primi tempi il web facilitava la gestione di database che potevano contenere i documenti di ricerche scientifiche. Ma presto diventano chiare le enormi potenzialità grazie alla diffusione su internet. Tim Berners-Lee aveva intravisto una rivoluzione culturale.

Una fucina di startup
I primi sei spazi online più visitati al mondo, secondo la classifica di Alexa, devono il loro successo al web. Nella prima metà degli anni Novanta sono presto necessarie directory: saranno un elemento centrale nella rapida crescita di Yahoo!.

Si moltiplicano i motori di ricerca per esaminare una galassia in espansione. Saranno decine. Tra i primi a decollare sono Altavista e Yahoo!. Due ricercatori dell'università di Stanford (che nel 1991 aveva ospitato il primo webserver negli Stati Uniti), Sergey Brin e Larry Page, varano la loro startup e decidono di chiamarla Google: l'algoritmo PageRank al cuore del motore di ricerca è ispirato alle citazioni bibliografiche e si rivela adatto a scandagliare i link nel web. Nel medesimo periodo Robin Li, sviluppatore software per un'azienda di information technology, torna a Pechino per fondare il motore di ricerca Baidu.

Il pubblico online cerca spazi espressivi. Collabora all'enciclopedia Wikipedia dove gli utenti possono scrivere voci. E partecipa a una seconda ondata che viene chiamata web 2.0. Conquistano terreno anche i social network: Facebook sarà la prima rete sociale online a tagliare il traguardo di un miliardo di utenti e ha molte pagine pubbliche diventate un luogo di conversazione tra gli iscritti. Inoltre decolla YouTube che supera un miliardo di utenti e rende accessibile sul web un'immensa biblioteca di video.

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