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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2013 alle ore 17:57.

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Scoperto nel tentativo di guadagnare qualche Bitcoin in più: un dipendente di E-Sports Entertainment (Esea) utilizzava le infrastrutture informatiche aziendali per ottenere monete digitali all'insaputa dei suoi datori di lavoro. Ma è stato bloccato. L'episodio apre uno spiraglio sulle reti di "miners": sono utenti o gruppi di persone impegnati nella raccolta del conio virtuale.
In realtà Esea, come spiega in un messaggio, aveva avviato un progetto esplorativo per capire se poteva introdurre i Bitcoin come monete digitali nella sua piattaforma di gaming. Dopo due giorni aveva sospeso i test. Un dipendente, però, ha continuato senza avvisare gli altri. E in due settimane ha raccolto l'equivalente di 3.713,55 dollari grazie all'uso di un network che abilita connessioni con i personal computer di utenti a casa. Il guadagno in dollari sarà donato all'American Cancer Society.
I minatori del conio virtuale. I miners sono nati nell'ecosistema dei Bitcoin: adoperano macchine potenti per ottenere un premio in monete digitali assegnato a chi contribuisce alla verifica delle transazioni del network, raccolte in blocchi emessi ogni 10 minuti. Nei primi mesi del 2009, quando il conio virtuale è diventato operativo, era sufficiente un personal computer per partecipare. Ma, come prevede l'architettura dei Bitcoin, la potenza di calcolo necessaria è aumentata e occorrono macchine assemblate ad hoc.
Il premio attribuito con ogni blocco è al momento di 25 Bitcoin: hanno un prezzo medio di 113,55 dollari ciascuno nel momento in cui viene scritto questo articolo. L'occasione è stata colta al volo da piccole imprese in Estremo Oriente che hanno iniziato a produrre hardware elettronico (rig) dedicato al mining e venduto su internet anche per migliaia di dollari. Diventa una marcia in più nella gara per ottenere Bitcoin.
I pool di utenti. Altri miners, invece, non investono sull'hardware, ma partecipano ai pool: sono gruppi di utenti che condividono la potenza di calcolo dei loro personal computer in un network e collaborano insieme per competere nella corsa ai Bitcoin. Ma emergono casi di surriscaldamento dei microprocessori o di danni all'hard disk. Si tratta di attività che necessitano di consumi elevati di energia elettrica. Il sito Blockchain stima che l'attività complessiva dei miners richieda 1.109,58 Megawatt all'ora.
Test in corso. Bitcoin richiama molte sperimentazioni. Di recente il presidente e ceo di eBay, John Donahoe, ha spiegato al Wall Street Journal che la moneta digitale è sotto osservazione: sono allo studio possibili integrazioni con PayPal, il borsellino elettronico di eBay.

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