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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2013 alle ore 13:36.

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Banconote create per sperimentare il chip RFIDBanconote create per sperimentare il chip RFID

Ricercatori statunitensi hanno sviluppato un metodo per inserire in un foglio di carta un chip Rfid, che permetterebbe di rendere banconote e altri documenti legali facilmente identificabili e difficili da falsificare.
La tecnologia Rfid è quella che permette di attaccare agli oggetti delle "tag" che, se "illuminate" da un flusso di onde radio, emettono un segnale di identificazione. Viene già correntemente usata in molti negozi per impedire i taccheggi. Per quanto minuscole, tuttavia, le comuni tag Rfid sono troppo spesse per poter essere incluse in un foglio senza creare una "gobba" che impedirebbe di stamparlo.

L'Università Statale del Nord Dakota ha perciò sviluppato il progetto Leap (Laser-Etched Advanced Packaging) guidato da Frank Marinov, allo scopo di creare chip di silicio estremamente sottili (20 micron) e una tecnologia per includerli in un foglio di carta. Il metodo utilizza un incisore al plasma per tagliare i wafer di silicio alle dimensioni volute. Le componenti del chip vengono create da un raggio laser di precisione che le incide a partire da uno strato multiplo di materiali depositato sulla sua superficie. Il chip e l'antenna necessaria per il segnale RFID vengono poi applicati tra due strati di carta.

Secondo Marinov, il processo può funzionare a una velocità doppia rispetto a quella dei normali chip Rfid, e richiede anche una quantità molto minore di materiali. Inserire chip simili nelle banconote, quindi, nono dovrebbe venire a costare che pochi centesimi. Perché la tecnologia possa passare all'applicazione pratica, però, sarà probabilmente necessario che un investitore istituzionale, come una banca centrale, decida di adottarla.

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