Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2013 alle ore 15:10.

My24
Brian Krzanich (Ap)Brian Krzanich (Ap)

In Intel dal 1982 e Chief Operating Officer dal gennaio 2012, Brian Krzanich sarà - a partire dal 16 maggio, in occasione dell'assemblea annuale degli azionisti - il sesto Chief Executive Officer della storia della compagnia californiana. Il 52enne manager raccoglie l'eredità di Paul Otellini in un momento di grandi cambiamenti dell'industria tecnologica, in una fase in cui il modello di computing tradizionale basato su pc sta lasciando il testimone a quello imperniato su tablet e smartphone.

Lavorerà al fianco di Renée James, 48 anni, nominata nuova Presidente della società, per guidare la società nella fase di avvio di un nuovo capitolo della sua storia. Gli investitori, non è un mistero, speravano in un nome diverso, in una figura provienente da fuori (eventualità mai accaduta finora in casa Intel) e in grado di imprimere una svolta strategica chiara in direzione mobile.

Il curriculum di Krzanich, sulla carta, non si discute: responsabile di un'organizzazione di oltre 50mila dipendenti fra area Manufacturing e Custom Foundry, Nand Solutions Group e Risorse Umane, Information Technology e attività in Cina.

I primi traguardi da raggiungere
L'affermazione in campo tablet dei processori Atom di nuova generazione è forse una delle sfide più importanti per il nuovo Ceo. La più suggestiva è forse quella che vede Intel al fianco di Google per realizzare un notebook a piattaforma Android. Fine del binomio Wintel, che ha fatto la fortuna della compagnia nei computer e nei server?
Certo che no. Ma per mantenere marginalità nell'ordine del 60 per cento non basterà consolidare la posizione di assoluto dominio oggi detenuta nel mercato dei processori per notebook e desktop; la domanda di pc è in forte regresso mentre quella di smartphone e tablet è in comunua crescita. E a divedersi la quasi totalità di questa torta sono le aziende che producono chip a tecnologia Arm, Qualcomm e Nvidia in testa.

Accordo con Apple sui telefonini?
Motorola, Zte e Lenovo sono per ora i soli top brand che hanno scelto i processori Intel per i propri smartphone (Android). Sarà Krzanich a firmare l'accordo, di cui si parla da tempo a livello di indiscrezioni, con Apple per sancire un'alleanza vitale per le sorti della società nell'universo dei telefonini?

E saprà il nuovo Ceo mettere quindi a frutto la potenza manifatturiera di Intel anche nell'ottica di lavorare il silicio per grandi chip maker (come la casa di Cupertino) e non solo piccole realtà come Altera e Microsemi? Quest'ultima è una strada che, secondo J.P. Morgan, potrebbe generare ricavi di 4,2 miliardi di dollari l'anno entro il 2017, e impattare in modo significativo sulla perdita di fatturato legata alla frenata del mercato pc.

Fare breccia nella mobility appare in ogni caso come il primo inderogabile compito del nuovo Ceo, di cui però – scrivono varie testate tech d'oltreoceano – sarà intuibile la reale strategia non prima di fine anno. Internet of Things, apparecchi intelligenti, gadget indossabili e computing percettivo sono gli altri fronti sui cui Intel sta lavorando. Senza dimenticare l'obbligo di difendere l'attuale posizione di leadership nel campo dei chip per server, dove sta puntando con decisione una certa Arm.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi