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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2013 alle ore 19:01.

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Sono pronti al debutto i canali a pagamento di YouTube: secondo le indiscrezioni raccolte dal Financial Times potrebbero arrivare da questa settimana e saranno circa 50. Il quotidiano finanziario inglese segnala che il costo previsto è di 1,99 dollari al mese per ognuno. In questo modo la piattaforma di videosharing affianca un'altra fonte di ricavi per gli utenti, accanto alla pubblicità e al noleggio di film consentito in alcuni Stati all'estero.

YouTube è una cartina di tornasole dell'interesse del pubblico online per i video: ha tagliato il traguardo di 6 miliardi di ore di filmati visti ogni mese. E fin dagli esordi è stato uno spazio di creatività. I primi iscritti condividevano montaggi ironici con imitazioni e animazioni. Poi è diventato un terreno fertile per autori amatoriali: alcuni sono entrati nel passaparola quasi per caso e il contatore di visualizzazioni ha decretato il successo. Poi si sono moltiplicati gli show e i canali progettati per YouTube.

Un decollo atteso
La gara è appena iniziata grazie a ingenti investimenti in infrastrutture e piattaforme di cloud computing. La competizione tra colossi è intensa soprattutto negli Stati Uniti. Netflix ha in cantiere la produzione di programmi originali da trasmettere in streaming digitale. Gli Amazon Studios stanno valutando le webseries grazie anche alla collaborazione con il pubblico online attraverso i voti di gradimento oppure in modo indiretto con indicatori come la durata della visione.

Accesso ubiquo
La grande frontiera è inoltre negli schermi di smartphone, tablet, laptop. Le stime di Cisco rivelano un salto in avanti: nel 2017 il mobile video sarà il 66% del traffico dati generato dai dispositivi mobili nel mondo e in Italia i filmati trasmessi raggiungeranno 54236,6 Petabyte mensili, con un incremento dell'86,46% rispetto al 2013.

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