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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2013 alle ore 13:03.

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Dopo quella della produzione di energia, l'industria dell'acciaio è tra le maggiori cause di immissione di biossido di carbonio nell'atmosfera. Il procedimento tradizionale, infatti, prevede l'estrazione del ferro dal minerale negli altoforni bruciando grandi quantità di carbone, il che libera due tonnellate di CO2 per ogni tonnellata d'acciaio, il 5% delle emissioni globali.

Dal Mit arriva ora la proposta di una tecnologia che non solo non immette gas serra nell'atmosfera, ma produce acciaio di altissima qualità. L'idea è venuta al professor Donald Sadoway del Mit mentre studiava un modo per ricavare ossigeno dalle polveri lunari, a beneficio dei futuri astronauti. Il metodo da lui sperimentato, denominato "elettrolisi a ossidi fusi", prevede di sottoporre il materiale lunare (composto principalmente da ossidi ferrosi) a un passaggio di corrente elettrica. Così facendo il materiale si riscalda fino a fondere, il ferro si accumula verso uno degli elettrodi, e l'ossigeno verso l'altro. Da qui l'idea di usare la stessa tecnica per produrre non l'ossigeno, ma il metallo.

La principale difficoltà per applicare il metodo industrialmente era trovare il materiale per realizzare elettrodi in grado di sopportare 1.600 °C di temperatura e una forte presenza del corrosivo ossigeno senza infrangersi. L'iridio usato nei primi esperimenti sarebbe stato troppo costoso. Si è così optato per una lega di ferro e cromo, che forma un sottilissimo strato di ossido che protegge il materiale dalla corrosione senza impedire il passaggio di corrente. Il procedimento non richiede di bruciare carbone, e quindi non genera biossido di carbonio, ma ossigeno puro. Inoltre può essere usato anche su piccola scala, senza richiedere gli enormi impianti delle attuali acciaierie. Il metallo prodotto è di eccezionale purezza, e non dovrebbe essere difficile inserire nel corso della produzione additivi per ottenere acciai speciali e altre leghe ferrose.
Secondo Sadoway, una volta messa a punto, la tecnologia dovrebbe poter essere applicabile anche su larga scala, sebbene sia difficile immaginare che venga ampiamente adottata, senza una legislazione che obblighi l'industria siderurgica a ridurre le sue emissioni di gas serra.

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