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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2013 alle ore 14:33.

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REUTERS/Francois LenoirREUTERS/Francois Lenoir

In futuro il nostro modo di nutrirci sarà sempre più influenzato dal problema della sostenibilità. Potremmo dover rinunciare alla carne bovina, il cui consumo di risorse agricole è sproporzionato rispetto alla quantità di cibo prodotta. Per questo si comincia a pensare di produrre la carne in un altro modo: coltivandola in vitro. Un metodo che sarebbe visto con favore anche dagli animalisti, visto che non richiede l'uccisione di animali.

Per dimostrarne la fattibilità, il dottor Mark Post dell'Università di Maastricht ha annunciato a breve un evento a Londra, in cui verrà consumato pubblicamente il primo hamburger interamente composto da carne artificiale, con sola aggiunta di sale e pepe.
Post utilizza cellule miosatelliti, un particolare tipo di staminali usato dall'organismo per riparare i tessuti muscolari. Le cellule vengono fatte moltiplicare in un liquido di coltura, e poi sottoposte a varie procedure che le fanno evolvere in tessuto muscolare. Non essendoci vasi sanguigni a trasportare il liquido nutriente, la carne deve crescere in forma di sottili striscioline.

Al momento il metodo non è certamente economico: per far crescere la "carne" sufficiente per un hamburger sono stati necessari 250.000 euro. La convenienza economica è ancora molto lontana, anche se non impossibile, visto che si tratta di nutrire solo le parti commestibili, e non l'animale intero.
Per nutrire una popolazione sempre in crescita, comunque, non basta sostituire i pascoli con coltivazioni, ma serve anche che queste abbiano una resa sempre maggiore. Per questo è una buona notizia che i ricercatori del National Institute of Agricultural Botany di Cambridge abbiano sviluppato una nuova varietà di frumento, che potrebbe aumentare la resa dei raccolti del 30%.

Non si tratta di un OGM, ma di un incrocio ottenuto con la vecchia tecnica dell'impollinazione incrociata, mettendo insieme una varietà moderna con una più antica, più grande e resistente. La nuova varietà richiederà ancora almeno cinque anni di prove prima di poter arrivare sul mercato. Se i risultati pratici saranno confermati, sarà un grande successo, dato che una caloria su cinque tra tutte quelle consumate nel mondo viene dal frumento.

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