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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2013 alle ore 21:16.

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Si candida a gestire l'intelligenza del televisore, l'interattività e i contenuti audiovideo in streaming. La nuova console di Microsoft presentata oggi - nome ufficiale Xbox One - è pronta a dare fastidio a un sacco di persone, dai produttori di smart tv ai broadcaster, da Amazon a Apple perché, per la prima volta, un console per videogiochi punta a diventare il media center "all in one" definitivo da mettere sotto il televisore con contenuti premium e multimediali.

"Vogliamo cambiare per sempre l'intrattenimento, consentendo per la prima volta all'utente di avere una relazione unica con il televisione", esordisce Don Mattrick presidente della divisione entertainment di Microsoft sotto un tendone nero e un cielo plumbeo all'Xbox Campus di Redmond. Sembra di riascoltare le parole di Bill Gates nel 2005 quando annunciò il Windows Media Center, una rivoluzione mancata che oggi forse trova più chance di successo. "Xbox watch tv", intima il manager di Microsoft alla scatola nera e la console passa istantaneamente dai giochi alla televisione obbedendo a un comando vocale. Sembra essere questa la carta vincente che vogliono giocare con questa nuova generazione di console. Una scatola con funzioni da set-top box, contenuti originali come ad esempio una serie dedicata ad Halo prodotta da Steven Spielberg, e accordi con distributori di contenuti come nel caso delle dirette per le partite della Nfl (National Football League).

Passiamo alla macchina
Illuminata da neon verdi la nuova Xbox 360 appare squadrata austera, lucida e nera. L'opposto della macchina bianca e tutta curve lanciata nel 2006. Un set-top box panterato che piacerebbe molto a Batman o Diabolik. Sotto il cofano le caratteristiche tecniche sono quelle che sono filtrate in questi giorni e ricalcano le specifiche della rivale Ps4: 8GB RAM, USB 3.0, WiFi, supporto a Blu-ray, 500 GB hard disk e una architettura nativa a 64 bit con otto core. Completamente ridisegnato il sensore del Kinect. La periferica che riconosce la voce e il movimento del corpo promette di rilevare anche il battito del cuore. Monterà una camera ad alta risoluzione (1080p) e avrà nuove funzione per il rilevamento della voce. Quanto all'infrastruttura di servizi che sarà chiamata a sostenere lo streaming on demand e le nuove feature legate all'interattività dei servizi online i manager di Microsoft hanno promesso che si passerà dai 500 server de primo Xbox Live ai 300mila per Xbox One (l'attuale Xbox 360 era ferma a quota 15mila).

La tv nella console
Come anticipato la console sarà ottimizzata per passare da contenuti in streaming anche attraverso un palinsesto Xbox Guide che ricorda i primi progetti di iPtv. Questa strategia che vuole portare su piattaforma ludica contenuti premium andrà verificata da paese a paese. In Italia per ora c'è solo Mediaset Premium. Ma la direzione potrebbe essere quella di puntare ad accordi su base locale. Se così fosse, come avviene per il mercato degli smartphone, i partner sarebbero stimolati a offrire insieme alla macchina app ad hoc o forme di abbonamento a contenuti di pregio. Un modello di business di questo tipo avrebbe l'indubbio vantaggio di incentivare la formazione di un ecosistema di applicazioni e servizi progettati per il mercato italiano. Se così fosse, le ricadute positive non interesserebbero solo gli sviluppatori di software ma anche i produttori di audiovideo e gli editori.

Lo scenario
Paradossalmente con questa mossa a Microsoft la console war che sarebbe dovuta iniziare ufficialmente oggi comincia a stare stretta. Sempre più convinta della piattaforma di servizio Microsoft sembra aver voluto guarda oltre al mercato dei videogiochi e giocare d'anticipo su quello che rappresenta l'eldorado del mercato digitale. L'offerta di contenuti premium sotto il cappello di editore e distributore è la tentazione che sta vivendo tutta l'industria dell'elettronica e di internet. Lo dimostrano i tanti annunci di Apple tv, Intel tv e Kindle tv che hanno agitato la cronache tecnologiche di questi ultimi mesi. Quello di Microsoft però sembra essere qualche cosa di più di un annuncio.

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