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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2013 alle ore 11:45.

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Proprio nel momento in cui il vecchio pc soffre la concorrenza di tablet e smartphone, Lenovo, che dei pc è il secondo produttore al mondo, registra nell'anno fiscale 2012 il risultato migliore di sempre: 33,87 miliardi di dollari di ricavi, in aumento del 14,5% sull'anno precedente, e profitti per 635,15 milioni di dollari (+34%). Il produttore cinese, che nel 2004 ha rilevato i pc di Ibm, è l'unico a crescere in temini di quote di mercato: la percentuale è salita del 2,6% arrivando al 15,5% dal 13,2% di un anno fa, mentre il numero uno Hp è calato al 15,7% dal 17,7% (Idc). L'azienda americana mercoledì sera ha pubblicato conti migliori delle attese (utili netti per 1,1 miliardi di dollari, ricavi in calo del 10% a 27,6 miliardi) ma con un secco -20% nella divisione pc.

Il sorpasso, di cui si parla da un anno, questa volta sembra davvero vicino. «Il risultato di quest'anno è particolarmente rilevante perché siamo riusciti a crescere come market share senza compromettere i margini e i profitti» spiega al Sole 24 Ore Gianfranco Lanci, capo dell'area Emea di Lenovo, ex ceo di Acer. Secondo i dati di Idc il mercato dei pc è crollato dell'11,3% nel primo trimestre 2013, come si spiega la performance di Lenovo? «La nuova era dell'informatica richiede una strategia adeguata. Noi siamo stati molto precisi da tempo: l'obiettivo è difendere i settori forti, ovvero la Cina geograficamente e l'area business come settore, aggredendo allo stesso tempo altri Paesi e le aree consumer e small medium business. I prodotti sono decisivi. Per 30 anni lo spazio di manovra nei pc è stato molto ridotto all'interno di un framework fatto da Microsoft e Intel. Oggi invece c'è una grande ricerca nei confronti di tutte le forme ibride tra notebook, tablet e smartphone. Qui non ci sono più standard e l'integrazione tra hardware e software è molto più sofisticata. Abbiamo investito per tempo in ricerca e sviluppo per non farci trovare impreparati».

Nel settore «smart connected device», e cioè smartphone, tablet, notebook e pc, Lenovo è al terzo posto a livello globale. Contribuisce il balzo negli smartphone, soprattutto in Cina dove è seconda solo a Samsung. Nel 2012 si è allargata a Indonesia, India, Filippine, Russia, Vietnam e quest'anno «arriveremo in alcuni Paesi arabi, in Africa e nell'Est Europa». Quando toccherà all'Europa occidentale? «Prevediamo di fare questo passo nel 2014» risponde Lanci.
Nell'area Emea, ovvero Europa, Medioriente e Africa, la quota di mercato dell'azienda nei pc è cresciuta del 3,2% arrivando all'11,8%, che si traduce nella seconda posizione. I ricavi nell'area sono stati di 1,8 miliardi di dollari, in crescita del 6% e rappresentano il 24% del risultato complessivo. L'Italia? «Nel quarto trimestre il mercato è calato del 25%, la crisi economica si sente, come anche in Spagna. La nostra quota è però passata dal 2,5% al 7,5% in un anno e siamo vicini al quarto posto. Vogliamo crescere in particolare nel consumer, dove siamo attivi da soli 12 mesi. Siamo arrivati in quasi tutti i retailer, ora dobbiamo investire anche in termini di branding, perché oggi siamo conosciuti soprattutto in ambito business». L'obiettivo? «Arrivare a un market share a due cifre entro l'anno».

La cassa dell'azienda è di 3,1 miliardi di dollari e consente di proseguire nella lunga serie di acquizioni, che nel 2012 ha interessato il produttore brasiliano di elettronica di consumo CCE e l'anno prima la tedesca Medion. Da mesi si parla dell'interesse nei confronti di BlackBerry, i server di Ibm e i telefonini della finlandese Nokia. «Non rispondo sulle singole voci, ormai esce un nome cui saremmo interessati ogni settimana – sorride Lanci -. Privilegiamo una crescita organica, ma anche la nostra storia recente insegna che guardiamo con interesse alle acquisizioni che ci possono essere utili, soprattutto se ci aiutano ad avere una maggiore conoscenza di nuovi mercati. A differenza della altre aziende asiatiche, noi scegliamo manager del terriotorio per mandare avanti business locali».

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