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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2013 alle ore 13:04.

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Facebook contro i messaggi offensivi verso le donne: vara un programma anti-discriminazioni. Un programma per affrontare i messaggi offensivi e violenti: Facebook risponde a una vasta campagna che ha acceso i riflettori su pagine e immagini nel social network lesive della dignità delle donne. Ha varato un pacchetto di misure per aumentare il contrasto alle discriminazioni.
Cosa cambia

Facebook ha avviato un aggiornamento delle linee guida: sono utilizzate dagli operatori impegnati nel monitoraggio dei contenuti pubblicati nel social network che violano gli standard della comunità. Saranno sviluppate in collaborazione con esperti di diritto e con organizzazioni dedicate all'eliminazione delle discriminazioni. Inoltre il social network prevede di migliorare la formazione dei team che valutano i materiali condivisi nella rete sociale online.
E si è impegnato anche in tutele aggiuntive rispetto alla soglia di protezione dai contenuti che incitano all'odio (in lingua inglese hate speech): le comunicazioni considerate "crudeli" e "insensibili", spiega Facebook in un post, resteranno nel social network se saranno associate all'identità reale di coloro che hanno deciso di pubblicarle. I progressi ottenuti verranno valutati periodicamente.
Contro le discriminazioni
La risposta di Facebook arriva dopo una campagna lanciata da una rete internazionale che ha avuto tra i principali promotori Women, Action and the Media (Wam), Everyday Sexism Project e l'attivista Soraya Chemaly. L'iniziativa ha portato alla luce pagine del social network dove le donne sono rappresentate in contesti inappropriati, offensivi e violenti. In pochi giorni ha raccolto il sostegno del pubblico online attraverso decine di migliaia di messaggi su Twitter. Una petizione digitale ha ottenuto 225mila firme. E la partecipazione degli utenti ha convinto alcuni inserzionisti a sospendere gli annunci promozionali nella rete sociale digitale.
Il programma per incrementare l'impegno contro le discriminazioni appena messo in atto da Facebook ha incontrato risposte positive. L'associazione Women, Action and the Media ha dichiarato che collaborerà con altre organizzazioni non profit e con Facebook in modo da elaborare procedure più adatte a rispettare gli standard della comunità nel social network. E afferma che il risultato raggiunto stabilisce un punto di partenza in una discussione più ampia nel settore hi-tech.

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