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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2013 alle ore 10:53.

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Nella foto Tim Cook, amministratore delegato di AppleNella foto Tim Cook, amministratore delegato di Apple

Finora la produzione finale di gran parte degli iPhone è avvenuta negli impianti di un'unica azienda: Foxconn, un colosso di Taiwan che ha visto una rapida espansione negli ultimi anni. Ma gli equilibri stanno cambiando. Apple ha accelerato la diversificazione e si affida a Pegatron che ha ottenuto le commesse come assemblatore primario degli iPhone low-cost.

Sono indiscrezioni del Wall Street Journal e segnano un cambio di passo anche simbolico. Per anni sono state affiancate le personalità di due figure carismatiche sulle sponde dell'Oceano Pacifico: Steve Jobs che ha fondato Apple con Steve Wozniak e Terry Gou che ha gettato le basi per Foxconn.

Pegatron è un'azienda con sede a Taiwan e ha già relazioni commerciali con altri colossi hi-tech. Per Apple ha contribuito all'assemblaggio degli iPhone dal 2011, ma la prova del nove sono stati gli iPad mini.

Ha 100mila dipendenti a Taiwan e in Cina: prevede un aumento della forza lavoro del 40% nella seconda metà dell'anno che viene attribuito alla richiesta di iPhone low-cost. In questo modo Tim Cook, amministratore delegato di Apple, apre a un altro fornitore che, secondo quanto riporta il quotidiano finanziario, accetterà profitti inferiori rispetto alla rivale.

Pegatron è stato uno spinoff di Asus e collabora con l'azienda californiana dalla fine degli anni Novanta.

I rapporti tra Apple e Foxconn negli ultimi mesi sono stati difficili. Il gruppo di Taiwan ha affrontato lo scrutinio dei media e delle organizzazioni non profit per le condizioni di lavoro dei dipendenti. Ha dichiarato che la produzione di iPhone 5 è stata la più complessa mai gestita e ha faticato a tenere i ritmi voluti da Apple.

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