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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2013 alle ore 17:01.

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A causa del riscaldamento globale, entro la fine del secolo i ghiacciai del Monte Bianco potrebbero dimezzarsi o addirittura quasi scomparire, con una riduzione della superficie stimata tra il 50% e il 90 per cento. È quanto risulta dall'Atlante del Monte Bianco, una raccolta di 194 studi dedicati alla montagna più alta d'Europa, messa insieme dal Crea, il centro ricerche sugli ecosistemi d'alta quota di Chamonix.

Il processo di riduzione dei ghiacciai alpini è in atto già da molto tempo. Basti pensare che nel 1850, alla fine di quella che i climatologi chiamano una «piccola era glaciale», la superficie ghiacciata sul Monte Bianco era pari a 230 chilometri quadrati, contro i 160 di oggi. La situazione peggiora con rapidità: dal 1993 il "mare di ghiaccio", il più visitato tra i ghiacciai del Monte bianco, si è accorciato di 500 metri, e potrebbe perdere altri 700-1000 metri nei prossimi anni.

La situazione non è migliore in Lombardia: secondo il nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani, negli ultimi 50 anni la superficie dei totale dei ghiacciai lombardi si è ridotta del 23%.

Paradossalmente, mentre la superficie diminuisce, il numero dei ghiacciai aumenta, ma non si tratta di un buon segno. Come ci ha spiegato il professor Claudio Smiraglia dell'Università Statale di Milano, questo è dovuto al fatto che lo scioglimento dei ghiacci mette a nudo aree rocciose che, scaldandosi al sole, si allargano fino a provocare la disgregazione dei ghiacciai in aree separate. È quanto accaduto anche sul Monte Bianco, per esempio nel caso del ghiacciaio della Brenva, poco a monte di Courmayeur, che nel 2004 si è spaccato in due tronconi, con la lingua inferiore ormai nettamente separata dal bacino superiore di accumulo.

Secondo le previsioni degli scienziati, nel corso di questo secolo, se non verranno prese misure preventive, la temperatura media dell'aria in Europa subirà un aumento compreso tra i 2,0 e i 6,3°C. Con i modelli attualmente a disposizione, se il caso peggiore si dovesse avverare questo significherebbe la quasi totale sparizione dei ghiacciai alpini, di cui rimarrebbero resti solo nelle zone più elevate e di maggiore spessore.

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